Il farmaco è al centro di un ampio programma di sviluppo clinico di cui fa parte anche lo studio clinico registrativo di fase 3 IKEMA
Con l’arrivo di un nuovo anticorpo monoclonale, isatuximab, diretto contro il CD-38, si aprono ulteriori prospettive per i pazienti colpiti dalle forme più aggressive di mieloma multiplo, quelle recidivate e refrattarie. La nuova terapia isatuximab, somministrata per via endovenosa in combinazione con pomalidomide e desametasone (pom-dex) a pazienti adulti che hanno ricevuto almeno due precedenti trattamenti (tra cui lenalidomide), ha infatti dimostrato (studio di Fase 3 ICARIA) di poter ridurre significativamente il rischio di progressione della malattia. Consentendo anche una migliore qualità di vita.
“L’orizzonte delle nuove terapie continua a evolversi a una velocità esponenziale. Fra gli schemi approvati più recentemente, questa combinazione di farmaci in associazione a un anticorpo monoclonale sembra rappresentare l’arma migliore da utilizzare nei pazienti in terza linea di trattamento”, ha dichiarato Alessandro Corso, dell’Uoc di Ematologia dell’ASST Ovest Milanese dell’ospedale di Legnano, in occasione del simposio sul Mieloma Multiplo promosso al XVII Congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO).
"Riportare nel Paese la produzione di principi attivi"
Il biomarcatore agisce favorendo la moltiplicazione delle cellule tumorali e la loro sopravvivenza, regolando importanti processi cellulari legati alla divisione e alla risposta allo stress
Dieci molecole assorbono 70% consumi. Ampie differenze tra regioni
Ogni anno in Europa una “scuola elementare” scomparea causa di un raro tumore cerebrale infantile. L’Italia compie un passo storico nella cura per fermarlo
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti