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Dalla Conferenza Stato-Regioni arrivano le nuove linee di indirizzo per l’attività fisica

Medicina Interna Redazione DottNet | 04/11/2021 11:49

Per gli adulti raccomandato un minimo tra i 150 e i 300 minuti di attività fisica a settimana. Per i bimbi l’optimum dovrebbero essere 3 ore al giorno

Il lockdown e lo smart working, Dad e lo stop agli spostameti hanno limitato l'attività fisica di intere fasce della popolazione provocando un ulteriore incremento della sedentarietà tra gli anziani. In tale ottica è necessaria una riflessione su come poter rimettere in moto la popolazione nella fase post pandemica. È quanto si legge nelle nuove Linee d’indirizzo sull’attività fisica appena approvate ieri dalla Conferenza Stato-Regioni (clicca qui per scaricare il testo completo).


 
Bambini: I bambini da 1 a 4 anni dovrebbero praticare almeno 180 minuti al giorno di attività fisica. Per quelli di 1 anni niente tv, tablet o smartphone mentre per quelli di 2-3-4 anni massimo 1 ora davanti allo schermo. Per quanto riguarda la fascia tra i 5 e i 17 anni dovrebbero raggiungere una media di 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità moderata-vigorosa e esercizi di rafforzamento dell’apparato moscolo-scheletrico almeno 3 volte alla settimana. Consigliati sport aerobici.

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Adulti. Nel corso della settimana le raccomandazioni parlano di almeno 150-300 minuti a settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata. In ogni caso come minimo la raccomandazione è di svolgere 30 minuti al giorno di attività fisica.
 
Anziani. Anche per loro standard dovrebbe essere tra i 150 e i 300 minuti a settimana. Il tutto senza esagerare con gli sforzi ma cercando al massimo di limitare la sedentarietà.
 
Gravidanza. Per le future mamme anche viene raccomandato uno stile di vita attivo attraverso la pratica (camminare, ginnastica dolce e in generale senza sforzi eccessivi) minima di 150 minuti a settimana.
 
Le linee d’indirizzo poi in ogni caso forniscono ulteriori indicazioni anche per chi ha specifiche patologie come diabete, malattie cardio-cerebrovascolari, neoplasie, malattie respiratorie.
 

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