Registrato un incremento tra i casi pediatrici, in particolare sotto i 12 anni e in particolare tra 6 e 11 anni. Questa è la fascia dove non è disponibile la vaccinazione
"Progressivamente dal centro-est europeo l'epidemia si sta muovendo verso la Francia e l'Italia. Il nostro Paese mostra un incremento nella circolazione del virus ma in una situazione più contenuta rispetto agli altri Paesi, ma comunque l'andamento è in crescita". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. L'incremento più significativo, ha aggiunto, è tra i 30 e 50 anni. "C'è un incremento tra i casi pediatrici, in particolare sotto i 12 anni e in particolare tra 6 e 11 anni. Questa è la fascia dove non è disponibile la vaccinazione. Vengono segnalati dei ricoveri anche per questa fascia di età anche se i numeri sono piccoli", afferma il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
"Continua a crescere in modo lento ma progressivo l'occupazione delle aree mediche e delle terapie intensive.
"Si evidenzia una tendenza al peggioramento. Al momento però la crescita dei casi è chiara ma lenta, e ciò grazie agli effetti della campagna vaccinale anche grazie al fatto che alcune misure come il green pass che riducono il rischio nel nostra Paese sono in atto da tempo. Dobbiamo dunque avere una visione non ottimistica ma cauta", precisa il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza. E' fondamentale, ha aggiunto, effettuare la terza dose. "Dobbiamo ancora spettarci - ha detto - una tendenza all'incremento dei casi ma facciamo affidamento su vaccini e misure". "Quelli che ad oggi non hanno raggiunto sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario sono soprattutto persone giovani. Accorciare questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe dare qualche possibilità in più di accelerare la campagna vaccinale, è quindi un elemento da valutare con una certa attenzione", aggiunge Rezza. "I test antigenici rapidi possono avere una sensibilità inferiori con risultati falsi negativi. Ma con la variante delta la carica virale è più elevata e quindi si dovrebbe avere di meno questo problema, D'altronde i test antigenici molecolari sono più complessi ed è difficile ripeterli nel tempo. Ma la valutazione dell'uso va fatta sulla base del momento, dice Gianni Rezza.
IL MONITORAGGIO - L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 98 per 100mila abitanti (12/11/2021-18/11/2021) contro 78 per 100mila abitanti della scorsa settimana.(05/10/2021-11/11/2021). Nel periodo 27 ottobre - 9 novembre l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,21 (range 1,14 - 1,26), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall''Istituto superiore di sanita'. Questa settimana tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato, ma una sola Regione - il Friuli Venezia Giulia - è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Lo rileva il monitoraggio settimanale della Cabina di regia.
La Provincia autonoma di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia registrano questa settimana i valori massimi di incidenza di casi Covid: il valore è pari a 406 per 100mila abitanti a Bolzano ed a 289,3 in Friuli. Registrano inoltre i valori più alti per l'occupazione delle terapie intensive e dei reparti di area medica: il Friuli ha un tasso di occupazione del 13,1% per le intensive (sopra la soglia massima del 10%) e del 14,8% per l'area medica (vicino alla soglia massima del 15%). Bolzano registra rispettivamente un tasso dell'11,3% per le intensive e del 14,2% per l'area medica. Lo evidenzia il monitoraggio della Cabina di regia.
E' in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.773 contro 11.001 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% contro 34% la scorsa settimana). È invece in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 48%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% vs 18%).
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