La morte di Li, avvenuta nel febbraio 2020, aveva provocato uno sfogo di dolore e rabbia, rinnovato in occasione dell'imminente secondo anniversario
Oltre un milione di internauti cinesi rendono omaggio in questi giorni al medico di Wuhan Li Wenliang, quello che due anni fa segnalò per primo il diffondersi di una polmonite anomala che poi si scoprì essere il Covid-19. Per questo fu punito dalle autorità e poco dopo contrasse il virus e ne morì. Lo riferiscono alcuni media internazionali, segnalando la valanga di post in sua memoria apparsi sul suo profilo Weibo, il social network più diffuso in Cina, diventato una sorta di bacheca del dissenso. La morte di Li, avvenuta nel febbraio 2020, aveva provocato uno sfogo di dolore e rabbia, rinnovato in occasione dell'imminente secondo anniversario. Il 30 dicembre 2019, Li, che lavorava come oftalmologo presso l'ospedale centrale di Wuhan, aveva pubblicato un messaggio su un gruppo WeChat avvertendo i suoi colleghi medici di un'epidemia di un tipo di polmonite mai diagnosticata prima nel suo ospedale.
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime il proprio apprezzamento per l'attenzione riservata dal Ministero dell’università e della ricerca nei confronti delle professioni sanitarie ad essa afferenti
"Prevalentemente, tra le forme invasive, stiamo maggiormente osservando polmoniti, anche complicate da versamento pleurico"
Indispensabile per le aziende una strategia per arginare il fenomeno
Destinato ad allevatori e veterinari, ha la durata di 4 anni. Pronte 665mila dosi. Quindici i paesi coinvolti
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime il proprio apprezzamento per l'attenzione riservata dal Ministero dell’università e della ricerca nei confronti delle professioni sanitarie ad essa afferenti
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L’Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli studi di Napoli Federico II sono tra gli atenei dove si è registrato il punteggio medio più alto. In coda alla classifica la Sardegna
Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione
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