Lo rileva un'indagine internazionale guidata dall'Università di Trieste e che coinvolge anche l'Ateneo di Bari
Più della metà dei pazienti con percezione alterata del gusto a lungo termine auto-riferita in seguito a Covid-19 ha effettivamente una normale funzione gustativa se valutata con test psicofisici convalidati. Lo rileva un'indagine internazionale guidata dall'Universita' di Trieste e che coinvolge anche l'Ateneo di Bari, in particolare dal dottor Paolo Boscolo-Rizzo, e pubblicata su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery. La ricerca ha esaminato se i test psicofisici confermassero un'alterazione del gusto auto-riportata tra i pazienti tre o più mesi dopo l'infezione da Covid. L'analisi ha incluso 105 adulti italiani con valutazione psicofisica eseguita una media di 226 giorni dopo l'esordio della malattia. I ricercatori hanno scoperto che il 98,1% dei partecipanti aveva avuto Covid-19 lievemente sintomatico senza evidenze di polmonite.
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
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