“Questi risultati sottolineano l’utilità di estendere i test genetici per la ricerca delle mutazioni BRCA a una platea più ampia, che comprenda sia donne che uomini"
Le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 sono soprattutto note in quanto nelle famiglie di portatori aumentano sensibilmente il rischio di sviluppare carcinomi della mammella e dell’ovaio. Queste conoscenze hanno anche permesso di realizzare adeguati programmi di screening mirati alla prevenzione di queste neoplasie. Finora tuttavia non si sapeva con altrettanta precisione se le stesse mutazioni potessero aumentare il rischio di sviluppare altri tipi di tumori.
Nell’ottica di poter pianificare possibili strategie di prevenzione e di fornire una appropriata consulenza genetica alle persone a maggior rischio, il team di ricerca coordinato da Laura Ottini del Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza, in collaborazione con l’Università di Cambridge e il consorzio internazionale Cimba (Consortium for Investigators of Modifiers of BRCA1/2), ha approfondito e raffinato le stime di rischio per i tumori associati alle mutazioni nei geni BRCA in entrambi i sessi.
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