Da tempo circolava l'ipotesi che proprio l'aspirina invece proteggesse in qualche modo dal carcinoma maligno mammario
Uno studio Usa e' giunto alla conclusione che l'uso regolare di aspirina in donne che hanno sofferto di tumore del seno non riduce i rischi di recidiva del tumore stesso. Da tempo circolava l'ipotesi che proprio l'aspirina invece proteggesse in qualche modo dal carcinoma maligno mammario. L'indagine in questione e' stata realizzata da ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, ed i suoi risultati sono stati illustrati da Wendy Chen alla conferenza dell' 'American Society of Clinical Oncology' (ASCO). "Nel trial che si e' basato sull'uso di 300 mg di aspirina in un gruppo di pazienti e di un placebo nell'altro - ha spiegato Chen - non si e' osservato alcun beneficio dall'assunzione quotidiana di aspirina in termini di ricorrenza del tumore e di sopravvivenza".
Lectio magistralis del presidente dell'Istituto Mario Negri al 22esimo Congresso Sitox a Bologna
E' il nuovo approccio messo a punto da un gruppo di ricerca guidato dall'Università della California a San Francisco e i cui risultati, pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology
Raggiunto endopoint primario per nerandomilast in pazienti con fibrosi polmonare progressiva
Locatelli: "Con questa terapia potremo offrire il trattamento con cellule Cart-T anche a quei pazienti che per la pregressa storia non potrebbero beneficiarne o che hanno già fallito il trattamento autologo"
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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