E' un dato che sta emergendo con sempre maggior chiarezza dalla letteratura scientifica e dalla pratica clinica
«Molte coppie con una grande difficoltà ad avere figli, soprattutto a causa di una minore fertilità maschile». L’allarme su uno dei più gravi effetti collaterali del Covid arriva dal professore associato della Federico II di Napoli Fabrizio Iacono. Urologo e andrologo, Iacono parla di un dato che «sta emergendo con sempre maggior chiarezza dalla letteratura scientifica, ma anche dalla pratica clinica». In particolare, il professor Iacono spiega che «il virus può generare, anche se non in tutti i pazienti colpiti, un’infiammazione - spesso asintomatica - dei testicoli. Si può avere quindi un coinvolgimento del tessuto testicolare che può distruggere i tubuli seminiferi che producono spermatozoi - dice - alterando così i parametri seminali e incrementando la frammentazione del DNA. Ed è proprio questo danno al DNA a rendere gli spermatozoi incapaci di fecondare». Di qui una ridotta fertilità o addirittura un’infertilità da Covid.
A preoccupare è oggi la diffusione sempre più spesso endemica della malattia, con un’infezione certamente meno problematica sotto il profilo delle ospedalizzazioni, ma anche molto pericolosa per quella che ormai viene comunemente definita come sindrome di "Long Covid". «L’attenzione da parte della comunità scientifica riguardo gli aspetti della riproduzione maschile - dice il chirurgo - deve essere alta più che mai, dobbiamo essere in grado di prevenire eventuali alterazioni e problematiche sulla possibilità di un successivo concepimento».
Per contro, uno studio italiano del 2021 pubblicato su Journal of Basic and Clinical Physiology and Pharmacology non ha riscontrato la presenza del virus nel liquido seminale né è stata rilevata alcuna differenza nella qualità dello sperma tra i pazienti con Covid lieve e moderato. Ma come fare a trattare i casi nei quali il Covid incide sulla fertilità? «Al momento - spiega Iacono - non sono presenti in letteratura studi riguardanti eventuali farmaci o sostanze da assumere per prevenire gli effetti deleteri dell’infezione da Covid sulla fertilità maschile. Ovviamente, cosi come per tutte le altre affezioni virali che colpiscono lo sperma vi si immagina un aumento dello stress ossidativo nei tubuli seminali e quindi si potrebbe ipotizzare un concreto effetto protettivo di alcuni antiossidanti. Un falso mito da sfatare è che il vaccino possa causare alterazioni della fertilità, notizia del tutto falsa. Lo stesso ministero della Salute e l’Organizzazione mondiale della sanità sottolineano che non vi sono al momento evidenze e correlazioni fra il vaccino a mRNA e l’insorgenza di infertilità negli uomini. L’unico rischio arriva dal contagio ed è un rischio che le giovani coppie non dovrebbero mai sottovalutare».
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