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Oliveti (Adepp): “Qualcuno annuncia la crisi prossima delle Casse, ma noi continuiamo il nostro lavoro”

Previdenza Redazione DottNet | 23/02/2022 19:03

"Pagano regolarmente le pensioni, forniscono assistenza e sostegno ai propri iscritti, come accaduto in modo lampante durante questi lunghi mesi di pandemia"

"Qualcuno si ostina a sostenere che le casse di previdenza private starebbero per morire, eppure noi siamo ancora qua, a dare seguito in maniera puntuale al compito che ci è stato assegnato dalla Costituzione". Così Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp, l’associazione che riunisce gli enti previdenziali privati, intervenuto oggi nel corso di un convegno organizzato dalla Cassa Geometri, ha voluto ribadire con forza il valore dell’autonomia e dell’indipendenza delle casse private.   

"Quando si parla di previdenza privata – ha sottolineato Oliveti - il riferimento fondamentale è rappresentato dall’Articolo 38 della Costituzione, nel quale si fa una netta distinzione tra funzione pubblica e soggetto privato che esercita questa funzione nell’interesse pubblico. Il soggetto in questione infatti, rappresentato proprio dalle casse private, deve poter svolgere questa funzione in piena autonomia gestionale, organizzativa e contabile.

Allo Stato – prosegue Oliveti – resta il compito, sempre previsto dall’Art. 38 della Carta, di predisporre e integrare, ma mai di gestire direttamente. Proprio la confusione, voluta o non voluta, su questo punto conduce la discussione pubblica a rilanciare periodicamente tentativi di ripubblicizzazione delle Casse previdenziali private. Le quali, per conto loro – aggiunge ancora Oliveti – continuano a svolgere in modo esemplare il proprio ruolo: pagano regolarmente le pensioni, forniscono assistenza e sostegno ai propri iscritti, come accaduto in modo lampante durante questi lunghi mesi di pandemia, e hanno anche costituito un proprio patrimonio con il quale effettuano investimenti in Italia e in Europa".  

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Poi una battuta finale riguardo al tema della morte: "Alcuni nostri interlocutori – chiosa Oliveti – assomigliano a quel monaco del film ‘Non ci resta che piangere’ il quale grida per ben tre volte ‘Ricordati che deve morire’ a un ignaro Massimo Troisi, che alla fine risponde ‘Mo’ me lo segno’. Ebbene – conclude Oliveti – anche noi delle Casse previdenziali ci segnamo questo infausto messaggio lanciato da qualcuno, ma intanto proseguiamo a fare correttamente il nostro lavoro".

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