Impatto moderato sui "like" a contenuti anti-vaccini
Limitare e rendere difficile l'accesso ai gruppi no-vax, informare gli utenti che quelle che si stavano per visionare erano informazioni non scientificamente verificate. Dopo anni di crescente opposizione ai vaccini e diversi focolai di morbillo, una malattia prevenibile con i vaccini, Facebook ha stabilito nel 2019 la sua prima politica per fermare la diffusione della disinformazione sui vaccini. Ma ha funzionato? I risultati di un nuovo studio della George Washington University pubblicato sulla rivista Vaccine sembrerebbero far propendere per un si. La politica di Facebook ha in effetti ridotto le interazioni delle persone con la disinformazione sui vaccini. I ricercatori hanno monitorato 172 pagine Facebook anti e pro-vaccini e raccolto post da queste pagine sei mesi prima e sei dopo la messa in atto della politica da parte del popolare social network, avvenuta a marzo 2019.
Schillaci: "L’Italia compie un altro deciso passo in avanti a sostegno di chi affronta percorsi di cura e di riabilitazione assicurando a chi soffre di patologie oncologiche, invalidanti e croniche più sicurezza e stabilità professionale"
Schillaci: "In conformità alla normativa di riferimento, provvederò a predisporre un elenco di esperti per le aree tematiche non rappresentate nella composizione del Consiglio"
"Riportare nel Paese la produzione di principi attivi"
A livello globale, riferisce l'Oms, sono segnalati 6.823 casi di Mpox e 16 decessi
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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