
Impatto moderato sui "like" a contenuti anti-vaccini
Limitare e rendere difficile l'accesso ai gruppi no-vax, informare gli utenti che quelle che si stavano per visionare erano informazioni non scientificamente verificate. Dopo anni di crescente opposizione ai vaccini e diversi focolai di morbillo, una malattia prevenibile con i vaccini, Facebook ha stabilito nel 2019 la sua prima politica per fermare la diffusione della disinformazione sui vaccini. Ma ha funzionato? I risultati di un nuovo studio della George Washington University pubblicato sulla rivista Vaccine sembrerebbero far propendere per un si. La politica di Facebook ha in effetti ridotto le interazioni delle persone con la disinformazione sui vaccini. I ricercatori hanno monitorato 172 pagine Facebook anti e pro-vaccini e raccolto post da queste pagine sei mesi prima e sei dopo la messa in atto della politica da parte del popolare social network, avvenuta a marzo 2019.
Attenzione al Covid e all'Rsv. Pregliasco: "Significativo aumento delle infezioni da Sars-CoV-2 che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso"
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Tra chi ha patologie croniche solo il 46% ha una percezione positiva
Il mancato raggiungimento comporta anche una perdita stimata di PIL pari a circa 11 miliardi di euro
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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