"Quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”
"Quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”
I software utilizzati dai medici ospedalieri offrono un prezioso database per consultare la storia clinica del paziente, elaborare analisi statistiche ed epidemiologiche, recuperare e duplicare i referti. Ma chi li utilizza nel quotidiano non è soddisfatto. È quanto emerge da una indagine condotta dall’Anaao Assomed Piemonte tra 227 medici ospedalieri e dirigenti sanitari.
“I clinici vorrebbero visitare, operare, curare e non occupare tempo in quella che viene percepita come attività burocratica”; ma “quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”.
Il 63,2% dei medici, dunque, si ritiene totalmente o per molti aspetti insoddisfatto del software di gestione dei pazienti.
In conclusione, il 96% del campione ritiene che la scarsa efficienza dei sistemi informatici contribuisca allo stress lavoro correlato. “E quindi, probabilmente - sostiene l’Anaao - è una delle cause che induce un medico ospedaliero piemontese al giorno a dimettersi dall’ospedale, per cercare differenti opportunità di lavoro”.
“Questi risultati sono estremamente eloquenti - conclude l’Anaao Assomed -, offrono l’opportunità di migliorare l’efficienza degli ospedali, la soddisfazione dei lavoratori e quindi impongono una revisione della rete informatica, che deve obbligatoriamente coinvolgere i medici ed i sanitari che quotidianamente utilizzano i software”.
"La normativa imporrà alle aziende del farmaco nuovi obblighi ancora più stingenti a cui adeguarsi, impedendo così un uso improprio e non trasparente delle informazioni sensibili"
“Non sarà più possibile avere delle visioni individuali o interessi particolari e tutto a livello nazionale dovrà essere allineato e interconnesso"
Solo il 42% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri dati, con divari abissali e percentuali irrisorie nel Mezzogiorno
Dal potenziamento dell’assistenza domiciliare alla pubblicazione obbligatoria dei tempi d’attesa per visite ed esami, fino a nuove regole per la libera professione dei medici e l’accesso ai farmaci innovativi
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
dottnet.title.comments