"Quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”
"Quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”
I software utilizzati dai medici ospedalieri offrono un prezioso database per consultare la storia clinica del paziente, elaborare analisi statistiche ed epidemiologiche, recuperare e duplicare i referti. Ma chi li utilizza nel quotidiano non è soddisfatto. È quanto emerge da una indagine condotta dall’Anaao Assomed Piemonte tra 227 medici ospedalieri e dirigenti sanitari.
“I clinici vorrebbero visitare, operare, curare e non occupare tempo in quella che viene percepita come attività burocratica”; ma “quando i software sono lenti, le procedure informatiche indaginose e ripetitive, l’insoddisfazione cresce”.
Il 63,2% dei medici, dunque, si ritiene totalmente o per molti aspetti insoddisfatto del software di gestione dei pazienti.
In conclusione, il 96% del campione ritiene che la scarsa efficienza dei sistemi informatici contribuisca allo stress lavoro correlato. “E quindi, probabilmente - sostiene l’Anaao - è una delle cause che induce un medico ospedaliero piemontese al giorno a dimettersi dall’ospedale, per cercare differenti opportunità di lavoro”.
“Questi risultati sono estremamente eloquenti - conclude l’Anaao Assomed -, offrono l’opportunità di migliorare l’efficienza degli ospedali, la soddisfazione dei lavoratori e quindi impongono una revisione della rete informatica, che deve obbligatoriamente coinvolgere i medici ed i sanitari che quotidianamente utilizzano i software”.
Viene rimpiazzato solo il 57% delle carenze
Il nuovo orizzonte della tecnologia sanitaria è la diffusione dei Clinical Decision Support System (CDSS): software che aiutano il medico a scegliere, aumentando tempestività e appropriatezza dell’assistenza
Di Silverio: "Ribadiamo l’assoluta necessità di interventi legislativi robusti e coraggiosi per rendere appetibile il lavoro del medico e del dirigente sanitario nel sistema salute del nostro Paese"
Per i Laureati magistrali farmacista, biologo, chimico, fisico e psicologo, i posti sono 3.292 (+662 rispetto ai 2.630 dell’anno passato) dei quali 1.500 sono riservati ai farmacisti
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
Commenti