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Le efrine possono aiutare a predire la gravità del Covid

Infettivologia Redazione DottNet | 05/04/2022 13:40

Queste proteine sono presenti in quantità maggiore nei ricoverati

 E' stata identificata una famiglia di proteine che è significativamente elevata nella saliva dei pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19. Le proteine, note come ligandi di efrina, potrebbero potenzialmente fungere da biomarcatore per aiutare i medici a identificare i pazienti a rischio di malattia grave. Lo evidenzia una ricerca condotta dalla University of Utah Health, che sarà presentata al meeting dell'American Physiological Society. "Le efrine sono rilevabili nei campioni di saliva e potrebbero fungere da marcatori aggiuntivi per monitorare la progressione di Covid-19 - sottolinea l'autrice dello studio Erika Egal- si puo' raccogliere la saliva senza danni o disagi nella maggior parte dei pazienti, il che può potenzialmente guidare la cura".

Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato campioni di saliva raccolti da pazienti ricoverati al pronto soccorso dell'ospedale dell'Università dello Utah con sintomi respiratori.
Sessantasette sono risultati positivi al Covid-19 e gli studiosi hanno scoperto che la presenza di ligandi di efrina nella saliva era fortemente associata alla diagnosi di Covid-19 grave. I ricercatori rilevano che i risultati dello studio potrebbero aiutare a far luce sui processi biologici coinvolti nelle reazioni gravi all'infezione da Covid-19. Ricerche precedenti suggeriscono che le efrine svolgono un ruolo nelle lesioni e nelle infiammazioni e sono secondo gli esperti necessarie ulteriori ricerche per determinare se le varie concentrazioni siano collegate a una maggiore probabilità di ricovero, malattia critica o morte.

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