Queste proteine sono presenti in quantità maggiore nei ricoverati
E' stata identificata una famiglia di proteine che è significativamente elevata nella saliva dei pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19. Le proteine, note come ligandi di efrina, potrebbero potenzialmente fungere da biomarcatore per aiutare i medici a identificare i pazienti a rischio di malattia grave. Lo evidenzia una ricerca condotta dalla University of Utah Health, che sarà presentata al meeting dell'American Physiological Society. "Le efrine sono rilevabili nei campioni di saliva e potrebbero fungere da marcatori aggiuntivi per monitorare la progressione di Covid-19 - sottolinea l'autrice dello studio Erika Egal- si puo' raccogliere la saliva senza danni o disagi nella maggior parte dei pazienti, il che può potenzialmente guidare la cura".
Studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
Somministrato per iniezione due volte l'anno, il farmaco ha dimostrato un'efficacia di oltre il 99,9% nel prevenire il contagio negli adulti e negli adolescenti, talmente alta da poter essere considerato funzionalmente simile a un vaccino
Metà dei casi in Sud Sudan e Afganistan, un miliardo a rischio
Coinvolti Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
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