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Paxlovid, mancano le istruzioni per la prescrizione e in farmacia non si trova

Farmaci Redazione DottNet | 26/04/2022 12:07

L'antivirale contro il Covid va dato entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, perché sia efficace

Risale a giovedì scorso il via libera per i medici di medicine generale e per le farmacie il via libera al farmaco antivirale Paxlovid che così può essere prescritto e venduto. Ma i dottori di famiglia lombardi - e non solo - non hanno ancora ricevuto indicazioni dalla Regione e dalle Ats su come e a chi dare il medicinale. E già devono rispondere alle sollecitazioni dei pazienti.«Non ci è arrivata nessuna comunicazione — dice Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano, al Corriere —. Ci stiamo organizzando autonomamente. Abbiamo scaricato il foglio illustrativo dal sito di Aifa e stiamo preparando una newsletter da inviare a tutti i colleghi, probabilmente martedì». Gli antivirali erano — e restano — riservati ai positivi che potrebbero aggravarsi a causa di altre patologie di cui soffrono o delle loro condizioni di fragilità. Il farmaco anti-Covid va però dato entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, perché sia efficace.

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Fino al 20 aprile solo alcuni centri ospedalieri erano autorizzati alla somministrazione: una procedura che allungava i tempi e di fatto complicava l’uso del prodotto. Poi, la decisione di concedere la prescrizione anche ai medici di famiglia, per accelerare l’iter. Ma per ora la svolta non si è concretizzata. «Ci hanno detto che il Paxlovid non è ancora stato distribuito alle farmacie» dice Rossi. Il presidente dell’Ordine sottolinea poi altre difficoltà all’orizzonte. «Dovremo compilare un lungo piano terapeutico. Ma soprattutto ci preoccupa un’altra questione. Il Paxlovid, da foglio illustrativo, non può essere dato a chi già prende una serie di farmaci assai comuni. L’interazione è definita molto pericolosa. E in caso di altre terapie l’assunzione è sconsigliata». Visto che l’antivirale è riservato a fragili e malati cronici, spesso in cura farmacologica, i medici temono che alla fine sarà possibile prescriverlo a ben pochi pazienti.

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