
Se insorgono dopo i 60 anni potrebbero essere dovute ai farmaci
Dopo i sessant'anni, tanto più frequenti sono le prescrizioni di antibiotici quanto più alto è il rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del NYU Grossman School of Medicine che verrà presentato alle Digestive Disease Week, il meeting dell'American Gastroenterological Association. La ricerca ha analizzato i dati di un database sanitario danese concentrandosi sulle persone con più di 60 anni che avevano ricevuto di recente una diagnosi di malattie infiammatorie croniche intestinali.
Lo rivela un nuovo rapporto Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (Glass) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Il trattamento con guselkumab somministrato per via sottocutanea permette di ottenere una remissione clinica - 36,7 per cento dei pazienti - ed endoscopica - 25,9 per cento
I risultati dell'indagine condotta da AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri) e da FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)
Federfarma Lombardia insieme ad Alfasigma e Fondazione Poliambulanza per la prevenzione del tumore gastrico, che nel 2023 ha fatto registrare 15mila nuove diagnosi in Italia
I risultati di una survey su scala nazionale saranno presentati al XXXI Congresso SIGENP (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) a Palermo dal 26 al 28 settembre
Minelli: "Organizzazioni microbiche intestinali disordinate sono state trovate in varie condizioni neuropsichiatriche come ad esempio depressione, ansia e disturbi"
Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli nasce l’U.O.C. di Epatogastroenterologia
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