Onotri: "Abbiamo chiesto, per le pari opportunità, al Ministro della Salute di estendere il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere al comparto della medicina generale convenzionata con la previsione della pubblicazione di un repor
Onotri: "Abbiamo chiesto, per le pari opportunità, al Ministro della Salute di estendere il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere al comparto della medicina generale convenzionata con la previsione della pubblicazione di un report annuale sul sito del Ministero"
"La pandemia da Covid - 19 ha creato gravi problemi sanitari, economici e sociali in tutto il mondo; l’emergenza sanitaria ha accresciuto le fragilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando la carenza di strutture, di personale e le disomogeneità regionali. La discussione di alla Camera dei Deputati delle mozioni sull’ assistenza sanitaria territoriale ci auspichiamo che tenga conto, anche, delle disparità di genere nella professione medica per rispondere alla richiesta delle donne medico che sono la maggioranza della categoria. Stiamo avviando un sondaggio rivolto a tutti i medici e ai pazienti per chiedere quale sia il giudizio sulla riforma della medicina territoriale e sulle Case di Comunità", così Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani.
"Abbiamo chiesto, per le pari opportunità, al Ministro della Salute di estendere il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere al comparto della medicina generale convenzionata con la previsione della pubblicazione di un report annuale sul sito del Ministero. In questa pandemia sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla vita familiare e personale".
"La riforma della medicina generale con il DM 71 pone domande complesse. Le Case della Comunità saranno un vero valore aggiunto per la medicina territoriale? Il nostro giudizio è quello che nel modo in cui sono state concepite, non miglioreranno dal punto di vista organizzativo il lavoro dei medici, né i servizi ai cittadini. Veramente si pensa che un medico che ha in carico 1500 assistiti lavori solo 15 ore a settimana? In epoca pre pandemica il carico di pazienti comportava circa 40 ore di attività settimanale, attività più che raddoppiata in tempo di pandemia con carichi di lavoro insostenibili, tant'è che molti colleghi hanno rinunciato all'incarico" aggiunge Onotri.
"Ci auguriamo che questa discussione alla Camera dei Deputati possa decidere, una volta è per tutte, che occorre assicurare le tutele ai medici di medicina generale dando risposte immediate. In via primaria necessita il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, il diritto alle ferie, alla maternità assistita, i permessi per malattia, misure certe in materia di sostegno ad handicap e per le sostituzioni per poter fruire del riposo, nonché politiche continuative per le pari opportunità. La discussione di oggi a Montecitorio rimetta al centro dell’agenda politica la questione medica!", conclude.
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