Il presidente Snami chiede al Governo ed alle regioni di fermare la “follia” del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse
“L’impressione che abbiamo sul Pnrr è quella di uno stato confusionale. Si pensa di centralizzare l’assistenza territoriale e nello stesso tempo di mantenerne la capillarità. Con il numero dei medici in calo costante sarà dura pensare di offrire una soluzione, figuriamoci entrambe. Un percorso di questo tipo può essere stata partorito solo da mal consigliati, ma comunque allo stesso tempo sprovveduti ed incoscienti. E per quanto riguarda il Dm 71, è una toppa peggiore del buco”. Non ha dubbi Angelo Testa, Presidente nazionale Snami, che chiede al Governo ed alle regioni di fermare la “follia” del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato “anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”.
Testa entra nel merito dell’impegno chiesto ai Mmg. “Alla proposta della dipendenza – ha spiegato – qualcuno ha pensato bene di rispondere con il debito orario.
Lo Snami da anni denuncia un aumento burocratico insostenibile, una continua diminuzione del numero dei colleghi e una scarsa attenzione del governo e delle regioni alle legittime richieste economiche e soprattutto organizzative. “Siamo stretti da una parte dalle incombenze amministrative, dalle problematiche inerenti la privacy, dai consensi informati e dall’altra dalle lungaggini delle liste di attesa per esami e per consulti che depotenziano e mortificano la nostra professione – ha concluso – chiediamo quindi al governo ed alle regioni di fermare la follia del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”.
"La normativa imporrà alle aziende del farmaco nuovi obblighi ancora più stingenti a cui adeguarsi, impedendo così un uso improprio e non trasparente delle informazioni sensibili"
“Non sarà più possibile avere delle visioni individuali o interessi particolari e tutto a livello nazionale dovrà essere allineato e interconnesso"
Solo il 42% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri dati, con divari abissali e percentuali irrisorie nel Mezzogiorno
Dal potenziamento dell’assistenza domiciliare alla pubblicazione obbligatoria dei tempi d’attesa per visite ed esami, fino a nuove regole per la libera professione dei medici e l’accesso ai farmaci innovativi
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
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