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Covid, Costa: Monitorare ma senza allarmismo

Infettivologia Redazione DottNet | 21/06/2022 13:37

Sileri: I casi saliranno e più ondate ma limitate da vaccini. Parisi: Non è tutto finito, mascherine importanti

I casi di Covid "sicuramente aumenteranno e avremo anche altre ondate oltre a questa estiva, avremo epidemie stagionali. Il virus non è scomparso e ci saranno ondate sempre più limitate come durata, quantità e gravità dei sintomi, perché ovviamente si presenteranno fra persone vaccinate".

Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sottolineando che siamo in un Paese "che oggi è largamente vaccinato o ha incontrato il virus o presenta la combinazione vaccino-incontro col virus". Dunque, "quale sarà la foto nel 2023? Avremo vaccini aggiornati e un passaggio del virus che fra persone vaccinate determinerà pochissimi danni". Quindi, ha spiegato Sileri a margine del convegno 'La Sanità che vorrei' al ministero della Salute, "è un passaggio dalla pandemia all'endemia e, come accade per i virus influenzali, vi saranno delle epidemia come avviene nel periodo invernale per l'influenza e avremo delle recrudescenze in una popolazione che però è largamente protetta". L'andamento epidemico va comunque "valutato ovviamente con attenzione e dobbiamo spingere sulle vaccinazioni booster per chi non le avesse ancora fatte, perche laddove ci sono più contagi tra persone non vaccinate o meno vaccinate - ha concluso Sileri - è maggiore il rischio per i soggetti più fragili di avere bisogno di ricovero ospedaliero".

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"È chiaro che una volta che il virus SarsCoV2 circola di più, la mascherina limita il contagio; quindi il mio consiglio è di usarla laddove c'è assembramento e folla - ha detto Sileri -. Tenerla in spiaggia mi sembra una follia, ma va tenuta sui trasporti dove è ancora obbligatoria e se magari si prende un aereo; ieri l'ho preso e l'ho tenuta anche se non era obbligatoria. Ma certo non la metterei al ristorante o al mare".

"Non dobbiamo confondere la prudenza con la paura". L'andamento del Covid-19 va "monitorato ma senza trasmettere messaggi di troppa preoccupazione o allarmismo" perché "la situazione al momento è sotto controllo", aveva detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa (nella foto) intervenendo su SkyTg24. Secondo Costa "se l'obiettivo è convivere con il virus allora dobbiamo imparare a convivere con i positivi. Penso che dobbiamo concentrarci più sui sintomatici che non sui positivi. Continuare a cercare i positivi non è la strategia giusta", sottolineando che i numeri negli ospedali "sono ampiamente al di sotto" delle soglie.

"Abbiamo sempre detto - ha aggiunto il sottosegretario - che uscire dallo stato di emergenza non significava uscire da pandemia. Il virus circola ancora" e l'aumento dei contagi è "credo sia normale se consideriamo che, nel nostro Paese, ormai da giorni, non esistono più restrizioni e quindi ci sono maggiori occasioni di incontri e momenti sociali, quindi le condizioni che favoriscono un aumento dei contagi".

Il sottosegretario ha voluto poi chiarire la sua posizione sulla fine dell'isolamento per i positivi: "Se l'obiettivo è arrivare a convivenza con il virus, questo significa anche avere tanti positivi che circolano. Mi riferisco ai positivi asintomatici e vaccinati. Dovremo valutare quale sarà il momento più opportuno, dobbiamo arrivarci gradualmente". "D'altra parte - ha osservato Costa - quando qualcuno prende l'influenza e ha sintomi leggeri non sempre sta a casa".

Per il sottosegretario, dunque, "convivere con il virus significa convivere con i positivi", considerando anche che "quotidianamente circa 2,3 milioni di cittadini sono in isolamento, ma penso che altrettanti circolino inconsapevolmente senza sapere di essere positivi. Non credo che la strategia giusta sia quella di continuare a ricercare i positivi. Io credo che dobbiamo concentrarci più sui sintomatici, che richiedono ancora prudenza e magari ancora isolamento".

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