La ricerca, cofinanziata da Fondazione Arisla e con fondi di un bando Fondazione CR Firenze - Università di Firenze - è stata pubblicata su Science advances
Nuovi risultati dagli studi in laboratorio su uno dei meccanismi alla base della Sla: grazie a una ricerca di un team di biochimici dell'Università di Firenze in collaborazione con un gruppo dell'Ateneo di Genova, "si è giunti - spiega Unifi - alla classificazione e quantificazione esatta dei depositi di una precisa proteina, TDP-43, che, in modo anomalo, si sposta fuori del nucleo dei motoneuroni, le cellule nervose che dal cervello trasmettono lo stimolo ai muscoli per la loro attivazione". La ricerca, cofinanziata da Fondazione Arisla e con fondi di un bando Fondazione CR Firenze - Università di Firenze - è stata pubblicata su Science advances. "Le ricerche sulla Sla - spiega il coordinatore dello studio Fabrizio Chiti - ci dicono che nella grande maggioranza dei casi la proteina TDP-43 si deposita in forma di inclusioni al di fuori del nucleo dei motoneuroni, nel citoplasma delle loro cellule" con due conseguenze negative: "Viene a mancare la proteina funzionale nel nucleo e queste inclusioni proteiche si accumulano nel citoplasma con azione nociva. La conseguenza è che il paziente con Sla non riesce a muovere i propri muscoli a causa del malfunzionamento dei motoneuroni".
Obiettivo della Strategia: arginare “l’epidemia” delle patologie del cervello nel nostro Paese. Il Ministro Schillaci apre l’evento “One Brain, One Health”
Secondo un gruppo di neuroscienziati, è la prova di un cervello impegnato in più attività
Una ricerca che apre la strada alla possibilità di diagnosticare e seguire la patologia con maggiore precisione e tempestività
Con una valutazione neuropsicologica è oggi possibile avere un riscontro sull'insorgenza di patologie come: malattie neurodegenerative, sindrome da Long-Covid, patologie psichiatriche ma è anche utile in caso di eventi traumatici
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Una recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea (C-218/22 del 18 gennaio 2024) apre una breccia nel muro dell’impossibilità di monetizzazione delle ferie
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Lo rivela uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Tromsø
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