Pessimismo sulla possibilità di costruire una sanità più efficiente ed efficace nonostante i fondi del Pnrr
Una ricerca di IQVIA, condotta su un campione rappresentativo di medici di medicina generale, medici ospedalieri e territoriali, fotografa prima e dopo la caduta del governo, le loro esperienze e le aspettative riguardo alla professione, la sanità e il Paese in generale. “L’instabilità del Paese influisce negativamente sul vissuto e sulle prospettive dei medici, categoria professionale che ha affrontato il Covid in trincea, pagando l’impatto della pandemia in prima persona con le fatiche e i rischi legati alla debolezza del sistema sanitario. Ora i medici si aspettano investimenti e risorse per affrontare le sfide e costruire la sanità del futuro, anche attraverso i fondi del Pnrr”.
L’indagine ha coinvolto 193 medici intervistati dal 15 al 29 luglio scorso: 76 hanno risposto prima della caduta del governo Draghi (20 luglio) e 117 medici hanno risposto dopo la caduta del governo.
Regolamento del ministero, il 20% delle preferenze a chi è meno rappresentato
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
Le problematiche legate alla salute, come la non autosufficienza, sono quelle che più preoccupano gli over 65 italiani
Sumai: "Bisogna facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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