Benini: “Fand vide la luce 40 anni fa grazie alla lungimiranza di Roberto Lombardi. Da subito l’associazione si è impegnata per aprire la strada a fondamentali cambiamenti sociali, che affiancassero il progresso scientifico delle cure e dell’assisten
Benini: “Fand vide la luce 40 anni fa grazie alla lungimiranza di Roberto Lombardi. Da subito l’associazione si è impegnata per aprire la strada a fondamentali cambiamenti sociali, che affiancassero il progresso scientifico delle cure e dell’assistenza alle persone con diabete"
Fand - Associazione italiana diabetici, la maggiora realtà italiana del volontariato a tutela dei diritti delle persone con diabete - oltre 4 milioni nel nostro Paese - festeggia i 40 anni di attività. L’occasione per celebrare sarà un convegno nel fine settimana, a partire dal 7 ottobre, all’Ergife Palace Hotel di Roma.
All’incontro parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e dell’associazionismo, per discutere del presente e del futuro del mondo del diabete, sull’onda delle nuove sfide emerse con la pandemia e delle opportunità legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza tralasciare la necessità di continuo e proficuo dialogo con gli interlocutori politici emersi dalle elezioni e la compagine governativa che nascerà.
"Fand vide la luce 40 anni fa grazie alla lungimiranza di Roberto Lombardi. Da subito l’associazione si è impegnata per aprire la strada a fondamentali cambiamenti sociali, che affiancassero il progresso scientifico delle cure e dell’assistenza alle persone con diabete – ricorda il Presidente Emilio Augusto Benini. Si deve a Fand, e a Lombardi, la legge 115 del 1987, che tutela i diritti di chi soffre di questa malattia; da allora l’associazione ha partecipato attivamente a tutte le tappe più importanti che si sono succedute, come la messa a punto del Piano nazionale per la malattia diabetica nel 2012/13. Oggi, nel pieno della maturità, vogliamo essere sempre più inclusivi e coinvolgenti, lavorando fianco a fianco con i decisori istituzionali, il mondo scientifico, le altre organizzazioni del terzo settore. Il nostro obiettivo è quello di poter condividere in ogni parte d’Italia, in ogni regione, gli oneri e gli onori dei piani e dei progetti sul campo, affinché si possa concretizzare una reale uguaglianza e parità di trattamento di ogni persona con diabete nel nostro Paese."
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