Come sarà applicata la misura per il trattamento dei dipendenti pubblici
Il Decreto-Legge 9 agosto 2022, n. 115, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello stesso giorno, n. 185, recante "Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali" (cosiddetto Decreto Aiuti-bis), fra le altre misure, ha previsto all’art. 21 l’anticipo della rivalutazione delle pensioni all’ultimo trimestre 2022.
La misura si sostanzia di due distinti interventi:
Per quanto riguarda il primo intervento, molti ricorderanno che nel mese di ottobre viene emesso uno specifico decreto ministeriale che fissa la percentuale di variazione dell’indice del costo della vita nei primi nove mesi dell’anno, ai fini del calcolo della rivalutazione delle pensioni pubbliche nell’anno successivo. Il conguaglio dei tre mesi mancanti viene effettuato l’anno dopo, con il decreto seguente. Quest’anno, invece, in considerazione della pesantissima situazione inflattiva, il conguaglio in questione è stato anticipato di dodici mesi. Dal momento che l’inflazione annua provvisoria del 2021 rispetto al 2020 era stata calcolata nell’1,7%, mentre la definitiva è stata fissata all’1,9%, l’incremento che sarà applicato sulla pensione di novembre sarà pari allo 0,2%.
Questo primo intervento riguarda tutte le pensioni pubbliche senza eccezioni, ma va ovviamente calibrato secondo l’entità delle pensioni stesse: sarà dello 0,2% pieno se la pensione non supera € 2062,32 mensili lorde (4 volte il minimo Inps); sarà dell’1,8% se non supera € 2577,90 (5 volte il minimo Inps); sarà dell’1,50% per le pensioni più elevate. In tutti i casi si tratta di un aumento che resterà consolidato all’interno di tutti i trattamenti pensionistici Inps, in attesa della rivalutazione annuale che sarà calcolata dal prossimo mese di gennaio.
Per quanto attiene il secondo intervento, che è stato attivato già sulla pensione di ottobre, come si è detto riguarda solo le pensioni entro un certo tetto di importo (i famigerati 35.000 euro lordi annui). Il legislatore sottolinea che questo incremento non rileva, per l’anno 2022, ai fini del superamento dei limiti reddituali previsti nel medesimo anno per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito (ad es. assegni familiari, assegno sociale, reddito di cittadinanza ed in generale per il calcolo ISE). Anche in questo caso, questa maggiorazione sarà assorbita a gennaio dalla nuova indicizzazione che sarà ben superiore ai due punti percentuali. Per le pensioni più vicine alla soglia, parliamo di un incremento di circa 53 euro lordi, corrispondenti ad un netto di circa 40 euro mensili.
Va sottolineato che questi interventi non si applicano alle pensioni erogate dall’Enpam, che godono di un diverso meccanismo di rivalutazione ed il cui importo rimane per ora invariato.
Fanno eccezione soltanto le pensioni integrate al trattamento minimo Inps, il cui ammontare discende da un trattamento pubblico, le quali da ottobre hanno subìto un incremento di circa 15 euro lordi mensili, e le pensioni in cumulo e totalizzazione, che sono pensioni Inps a tutti gli effetti, e che hanno visto pertanto la quota Enpam incrementata, secondo le norme citate, dell’importo comunicato dall’Istituto.
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria
Possono essere riscattati, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al primo gennaio 2024
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Commenti