La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione dei consumi, soprattutto tra le donne
“Nei primi trentuno mesi di applicazione della nota 96 si registra complessivamente una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci in nota di circa il 15,7% (quasi 123 milioni in termini assoluti) rispetto ai periodi precedenti sia in termini di confezioni erogate sia di spesa sostenuta dal SSN con un risparmio medio mensile di circa 4milioni di euro; se osserviamo però solo gli ultimi 19 mesi il risparmio medio mensile ottenuto nelle ATC in nota è di 2,8 milioni di euro”. È quanto riporta Aifa nel suo nuovo report di monitoraggio della nota 96 con cui ha ridefinito le condizioni per la prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale dei farmaci a base di vitamina D classificati in fascia A (rimborsabili dal Ssn) - colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo – esclusivamente per la prevenzione e il trattamento della carenza di Vitamina D nella popolazione adulta
“Non si osservano importanti aumenti dei consumi e della spesa – evidenzia Aifa - di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della nota: in termini percentuali abbiamo delle piccole variazioni in aumento, ma il cui valore in termini assoluti è decisamente inferiore all’ammontare economico e di confezioni movimentati dalle ATC oggetto della nota”. La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione dei consumi, soprattutto tra le donne. “Dai dati presentati, dopo 31 mesi la nota sembra iniziare a perdere di efficacia – rimarca però Aifa, se confrontata coi primi mesi della sua applicazione. Osserviamo regioni come la Campania, il Molise e la Sardegna nelle quali abbiamo una ripresa dei consumi”. E per questo l’Agenzia propone di “valutare una campagna di sensibilizzazione alla corretta prescrizione da rivolgere ai MMG”.
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