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Affari sociali della Camera: via libera all'emendamento che porta l'età pensionabile dei medici a 72 anni

Previdenza Redazione DottNet | 08/12/2022 13:36

Dattolo (Omceo Firenze): “Servirà soltanto a prolungare la carriera di professori universitari”

Via libera dalla Commissione Affari Sociali della Camera a due emendamenti di Fratelli d'Italia in tema di pensionamento per i medici e sulla remunerazione delle farmacie.  Il primo, al fine di "evitare il determinarsi di ulteriori carenze nelle dotazioni organiche, favorire l'esplicarsi a medio termine delle politiche di potenziamento della formazione universitaria con l'incremento dei laureati in medicina e chirurgia con le relative specializzazioni, nonché sostenere adeguatamente le azioni di contrasto all'emergenza pandemica", sancisce che a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo è elevato su base volontaria alla data di compimento del settantaduesimo anno di età per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Servizio sanitario nazionale. Tale facoltà è estesa anche al personale medico in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, e ai docenti universitari di medicina e chirurgia. Un provvedimento che "Avrà una ricaduta su poche centinaia di professionisti. Servirà soltanto a prolungare la carriera di professori universitari, ma non risolverà certo i problemi della carenza dei medici nei Pronto soccorso", commentano con queste dure parole Pietro Claudio Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze.

"Il rischio, visto che l’emendamento sarà valido fino al 2026, è che non verranno assunti più medici almeno per i prossimi 4 anni - sottolinea Dattolo -. Non è vero che non ci sono medici, mancano gli specialisti, soprattutto quelli dell’emergenza/urgenza, ma con questo emendamento non si risolveranno certamente i problemi dei Pronto soccorso. Non puoi certamente mettere un 70enne in turno la notte in un Pronto soccorso. Ci auguriamo, dunque, che la politica torni sui propri passi. Se vogliono risolvere i problemi in sanità devono investire sul personale, assumendo giovani medici e non mantenere in servizio chi, invece, può andare in pensione". Dattolo, poi, rilancia una proposta: "Prendiamo i soldi del Mes, del Meccanismo europeo di stabilità, e utilizziamoli per assumere personale in sanità, per riempire, ad esempio, le Case di comunità che rischiano di diventare contenitori vuoti".

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Secondo l'emendamento l'istanza di prosecuzione di rapporto di lavoro andrà presentata al datore di lavoro, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della legge da chi abbia, alla stessa data, compiuto il sessantanovesimo anno di età ed entro novanta giorni dalla data di compimento del sessantanovesimo anno di età qualora questa sia antecedente al 31 dicembre 2025. Il datore di lavoro accoglie o rigetta con motivazione l'istanza entro trenta giorni dalla data di presentazione. La mancata adozione di un provvedimento espresso equivale ad accoglimento. "La prosecuzione del rapporto di lavoro deliberata o formatasi per silenzio assenso cessa automaticamente senza necessità di ulteriori atti o comunicazioni alla data di compimento del settantaduesimo anno di età e comunque, per chi maturerà successivamente i requisiti di cui alla presente legge, alla data del 31 dicembre 2026".

È sempre ammesso il solo recesso del medico con un preavviso di almeno quattro mesi, "in difetto del quale si applicano le disposizioni dei Contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria o analoga regolamentazione previste per il caso di mancato rispetto dei termini di preavviso". Al personale medico è corrisposto il trattamento economico "pari al trattamento pensionistico maturato al settantesimo anno di età. Alla data del 1° gennaio 2027 il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo ritorna inderogabilmente al settantesimo anno di età e chiunque abbia superato tale limite è collocato a riposo a partire da tale data". Gli oneri previsti sono di 10 milioni a decorrere dal 2023.

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