"Si conferma una cattiva volontà politica, trasversale, che negli anni ha scavato un solco nelle professioni sanitarie contrapponendo la dirigenza medica al comparto della sanità"
"L’approvazione al Senato del Milleproroghe conferma una cattiva volontà politica, trasversale, che negli anni ha scavato un solco nelle professioni sanitarie contrapponendo la dirigenza medica al comparto della sanità", così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani sul Milleproroghe che sarà esaminato oggi alla Camera dei Deputati, dopo il via libera di Palazzo Madama.
"Sono state approvate norme molte contraddittorie con lati chiari e altri molto scuri. Se da una parte, con la possibilità di assumere gli specializzandi fino al 31 dicembre 2025, si cerca di rimediare con misure tampone la carenza di specialisti, per ovviare ad una cattiva politica di programmazione del SSN, dall’altro si amplia la possibilità di esercitare la libera professione agli infermieri in deroga alle norme di incompatibilità presso altre strutture diverse da quelle di appartenenza, delegando ad accordi decentrati le modalità attuative.
"C’è di più - precisa Onotri -, si prevede, nel Milleproroghe, il riconoscimento in deroga fino al 2025 dei titoli esteri di formazione sanitaria e la possibilità d’ ingresso e soggiorno dei lavoratori stranieri anche delle professioni mediche e infermieristiche. Sono questi degli interventi di parte pubblica che mirano a tamponare il disastro creato da anni di errata programmazione del fabbisogno di personale in sanità. Ci chiediamo quali conseguenze comporterà l’apertura all’ingresso di medici e infermieri stranieri con riconoscimento in deroga dei titoli esteri? Una concorrenza al ribasso con l’abbassamento della media degli emolumenti per i professionisti italiani? Oppure la sterilizzazione del dialogo negoziale con le OO.SS ?". "Che garanzie di qualità assistenziale riferite allo standard del SSN si possono ottenere con l’acquisizione di professionisti che hanno bagaglio non confrontabile con quello garantito dai corsi di laurea italiani? I cittadini/utenti del SSN, che lo finanziano di tasca propria, dovrebbero esserne informati", conclude Pina Onotri.
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