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Tumori e cure: la classifica aggiornata degli ospedali per numero di interventi

Oncologia Redazione DottNet | 24/02/2023 17:47

Solo 3 Regioni del Sud in top ten dei luoghi di cura: Sicilia,Campania e Puglia per l'alto volume di chirurgica oncologica

Tumori: 1 intervento su 4 eseguito in strutture sotto soglia. In Italia più di un intervento di chirurgia oncologica su 4 (pari al 26%) avviene ancora in strutture che non raggiungono i cosiddetti volumi soglia, cioè in cliniche in cui il numero di interventi eseguito è troppo basso. Tuttavia in 5 anni le strutture 'sopra soglia' sono passate da 143.469 del 2017 a 148.491, segnando un aumento del 3,5%. Ad aiutare i pazienti e le loro famiglie ad orientarsi tra le strutture sanitarie che effettuano interventi di chirurgia oncologica è la nuova mappa aggiornata 'Dove mi curo?', presentata oggi da Ropi (Rete Oncologica Pazienti Italia) al ministero della Salute ed elaborata partendo dai dati del Programma Nazionale Esiti 2022 di Agenas.

Si tratta di una fotografia aggiornata delle strutture sanitarie italiane dove vengono eseguiti interventi chirurgici di 17 diversi tipi di tumore. L'obiettivo del progetto è quello di offrire ai pazienti una modalità semplificata e più consapevole per conoscere i centri a più alto volume di attività chirurgica oncologica nelle Regioni italiane. In 5 anni, dal 2017 al 2021, rileva la mappa di Ropi, si è comunque registrata una riduzione dell'11% dei luoghi di cura in cui si esegue un volume sotto soglia di operazioni, e al Nord si supera la soglia per più patologie oncologiche che al Sud. Per il tumore della mammella, ad esempio, il valore soglia è di 150 interventi l'anno. Significa che al di sotto di questo numero il centro non è in grado di offrire le medesime sicurezza e qualità degli esiti. "La scelta del luogo di cura - spiega Stefania Gori, Presidente Ropi e di Aigom (Associazione Italiana Gruppi Oncologici Multidisciplinari) - può fare la differenza nel trattamento dei tumori. I dati confermano una forte associazione tra volumi di attività chirurgica più alti e i migliori esiti delle cure". Importante sottolineare, rileva Fabrizio Nicolis, consigliere Ropi e coordinatore del progetto, è anche che "le strutture 'sotto soglia' sono passate da 5.670 nel 2017 a 5.018 nel 2021.Di conseguenza la nuova mappa mostra una buona notizia: un aumento della percentuale di interventi eseguiti in strutture che superano i volumi soglia: dal 71% nel 2017 al 74% nel 2021". La mappa è online sul sito di Ropi, www.reteoncologicaropi.it. Nella mappa aggiornata 'Dove mi curo?' forte resta il gap regionale: è nelle Regioni settentrionali, infatti, che si garantisce il superamento dei volumi soglia per gli interventi su tutte, o quasi tutte, le 17 patologie oncologiche considerate. Al Sud, invece, solo 3 Regioni si avvicinano a coprire tutte le principali patologie nella top ten nazionale: Sicilia, Campania e Puglia

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Milano e Roma al top per i tumori a polmone e mammella

Nelle prime due top ten - quella della chirurgia per i tumori alla mammella e per il polmone - sono rispettivamente 6 e 5 gli ospedali del Nord, 3 e 4 quelli del Centro e solo 1 per entrambe le classifiche quelli del Sud. Per il tumore alla mammella il valore soglia che le strutture sanitarie dovrebbero rispettare per garantire più sicurezza e qualità è come detto di 150 interventi l’anno. A guidare questa top ten è lo Ieo di Milano con 2716 interventi l’anno seguito dal Gemelli di Roma (1208), al terzo posto lo Humanitas di Rozzano (1031). A seguire con soglie tra quasi 900 e 700 interventi l’anno ci sono: l’Istituto tumori di Milano, il Careggi di Furenze, il Bellaria di Bologna, il Sant’Anna di Torino, lo Humanitas di Catania, lo Iov di Padova e infine l’Aou pisana. Per quanto riguarda il tumore al polmone il valore soglia è 50 qui la top ten per volumi di attività è guidata da S.Andra di Roma (504), Ieo di Milano (489) e Gemelli sempre di Roma (373). Tra le altre sette posizioni Careggi di Firenze, Aou di Padova, Humanitas di Rozzano, Istituto tumori Milano, S.Orsola di Bologna, Aou Pisana e Monaldi di Napoli.

Il Gemelli guida le classifiche per i tumori a colon e stomaco

Il valore soglia minimo come numero di interventi per lo stomaco è 20 mentre per il colon è 50. A guidare la top ten per entrambi i tumori degli ospedali con più volumi di attività c’è sempre il Gemelli di Roma. Ma è il Nord ad avere più ospedali in classifica - rispettivamente 6 per lo stomaco e 5 per il colon -, seguita da Centro con 4 e 3 ospedali, mentre il Sud è presente con 2 ospedali solo nella top ten della chirurgia al colon. Nella “classifica” del tumore allo stomaco dopo il Gemelli (117) ci sono il San Raffaele di Milano (91) e le Molnette di Torino (85) e poi Verona Borgo Trento, Aou Pisana, il Sant’Orsola di Bologna, lo Ieo di Milano, il Careggi di Firenze, l’ospedale di Forlì e quello della Misericordia di Grosseto. Per il Colon dopo il Gemelli di Roma (446), il Sant’Orsola di Bologna , l’Aou Pisana, il Policlinico di Bari, l’Aou Padavoana, il Careggi di Firenze, l’Istituto tumori di Milano, il Policlinico San Martino di Genova, l’ospedale di Tricase e le Molinette di Torino.

Careggi e Ieo di Milano al top per tumori alla prostata

Infine per il tumore alla prostata - che in Italia è il più diffuso nella popolazione maschile e rappresenta quasi il 20% di tutti i tumori diagnosticati nell'uomo - a guidare la classifica ci sono il Careggi di Firenze e lo Ieo di Milano. Anche qui il valore soglia minimo indicato è di almeno 50 interventi l’anno. Nella top ten delle strutture sanitarie che usano di più il bisturi ci sono 6 regioni del Nord, 2 del Centro e una sola del Sud. Eccole: Careggi di Firenze (621), Ieo di Milano (505), Casa di cura Pederzoli a Peschiera del Garda (367) e poi San Raffaele di Milano, Sant’Orsola di Bologna, ospedale di Acquaviva delle Fonti, ospedale San Luigi di Orbassano, Humanitas di Rozzano, Istituto Regiona Elena di Roma e infine l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar.

Tumore della pelle

Il podio spetta all'Istituto Dermatopatico dell'Immacolata I.D.I. di Roma con 2297 ricoveri, seguito dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (1806 ricoveri), dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli (909 ricoveri), dal Policlinico Umberto I di Roma (822 ricoveri), dall'Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti di Bari con 794 interventi. In cima alla classifica degli ospedali piu' virtuosi per il trattamento del Tumore pediatrico, invee, c'e' l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' di Roma con 565 ricoveri, seguito dall'Azienda Ospedaliera Meyer di Firenze con 266 ricoveri, dall'Ospedale di Padova (224 ricoveri), dall'Ospedale Santobono di Napoli (223 ricoveri), e dall'Ospedale Sant'Anna di Torino (161 ricoveri).

Aneurisma

Sulla base degli indicatori, l'ospedale piu' virtuoso d'Italia nel trattamento dell'Aneurisma risulta essere il Presidio Ospedaliero Lancisi di Ancona con 24 ricoveri nel 2015 e un tasso di mortalita' a 30 giorni pari a 1,24, seguito dal Policlinico Umberto I di Roma (23 ricoveri con un tasso di mortalita' dello 0,4), dal nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense di Modena (21 ricoveri con un tasso di mortalita' dello 1,26), dall'Ospedale di Padova (19 ricoveri e un tasso pari a 1,98), dall'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara (18 ricoveri e un tasso di mortalita' a 30 giorni di 2,39). Per l'Angioplastica coronarica, primo nella lista delle strutture piu' virtuose d'Italia e' il Centro Cardiologico Monzino di Milano con 1870 ricoveri, seguito dall'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze con 1296 ricoveri. Terzo posto per la Clinica Mediterranea di Napoli con 1221 ricoveri, seguita dall'Ospedale San Raffaele di Milano (1037 ricoveri) e dall'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore Carita' di Novara (1033 ricoveri).

Bpco

Il primo posto nel trattamento della BPCO spetta al CFO Lanzo Hospital Ramponio Verna di Como con un tasso di mortalita' a 30 giorni di 0,59, seguito dalla Casa di Cura Villa Pini d'Abruzzo di Chieti con un tasso di mortalita' di 0,61, dall'Irccs Fondazione Maugeri di Telese Terme di Benevento con un tasso di mortalita' di 0,63, dal Presidio Ospedaliero Giovanni da Procida di Salerno con un tasso di mortalita' di 0,77 e dal Presidio Ospedaliero di Ricerca Casatenovo di Lecco con un tasso di mortalita' di 0,94.

By pass coronarico

Il primo posto nella classifica nazionale per il By Pass Aortocoronarico per il Presidio Ospedaliero G. M. Lancisi di Ancona con 369 ricoveri e un tasso di mortalita' di 1,91; segue Maria Cecilia Hospital di Ravenna - gruppo Villa Maria con 348 ricoveri e un tasso di 2,15; la Casa di Cura Monte Vergine di Avelino con 337 ricoveri e un tasso di mortalita' a 30 giorni di 2,75; l'Ospedale Borgo Trento di Verona con 326 interventi e un tasso di mortalita' a 30 giorni di 1,51. Chiude il Policlinico Gemelli di Roma con 321 ricoveri e un tasso di 1,88.

Frattura femore

Nella frattura del collo del femore, in forte crescita tra le persone di mezza eta', primo nella classifica dei piu' virtuosi in Italia troviamo l'Istituto Rizzoli di Bologna (696 interventi nel 2015, un tasso di mortalita' a 30 giorni dal ricovero di 3,75 e un tasso di intervento entro 2 giorni di 83,95). Seguono l'Azienda Ospedaliera di Perugia (659 interventi, un tasso di mortalita' del 5,43 e un tasso di intervento entro 2 giorni del 40,4); l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (634 interventi, un tasso di mortalita' del 4,62 e un tasso di intervento entro 2 giorni del 60,19); l'Istituto Ospedaliero Gaetano Pini di Milano (659 interventi, un tasso di mortalita' del 5,43 e un tasso di intervento entro 2 giorni del 29,21); il Presidio Ospedaliero Villa Sofia di Palermo (659 interventi, un tasso di mortalita' del 6,97 e un tasso di intervento entro 2 giorni del 64,35). Nel trattamento della frattura Tibia-Perone, la vetta spetta all'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze con 196 ricoveri nel 2015 e un tempo medio di attesa di 6 giorni e al Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) Torino con 177 ricoveri e un tempo di attesa di 3 giorni; seguono l'Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli (147 ricoveri e 6 giorni di attesa), l'Istituto Ortopedico Gaetano Pini (135 ricoveri e 5 giorni di attesa) e il Presidio Ospedaliero Villa Sofia di Palermo (132 ricoveri e 4 giorni di attesa).

Ictus

Per quanto concerne il trattamento degli Ictus, in cima alla classifica, con il tasso di mortalita' piu' basso, c'e' l'Ospedale Luini Confalonieri di Varese (tasso di mortalita' a 30 giorni di 1,69 e tasso di riammissione in ospedale a 30 giorni di 6,03); seguono l'Ospedale S. Giovanni Fatebenefratelli di Roma (tasso di mortalita' a 30 giorni di 2,01 e tasso di riammissione di 5,84); l'Irccs Neuromed Pozzilli di Isernia (tasso di mortalita' a 30 giorni 2,37 e tasso di riammissione 3,86); l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari (tasso di mortalita' a 30 giorni 2,38 e tasso di riammissione 3,69); il Presidio Ospedaliero Barone-Romeo di Messina (tasso di mortalita' a 30 giorni 2,39 e tasso di riammissione 8,98).

Artroscopia ginocchio

Sul trattamento in artroscopia del ginocchio, primo nella classifica nazionale delle strutture sanitarie piu' virtuose e' la Casa di Cura S. Giorgio di Pordenone, con 1818 ricoveri per artroscopia e un tasso di re-intervento di 1,22; seguono la Casa di Cura San Giuseppe di Arezzo (1235 ricoveri per artroscopia e tasso di re-intervento di 0,7); l'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano - Gruppo Ospedaliero San Donato (1188 ricoveri e tasso di re-intervento di 0,6); la Casa di Cura citta' di Bra (Cuneo) con 1013 ricoveri per artroscopia e 0,96 re-interventi e l'Istituto Marco Pasquali - ICOT di Latina (998 ricoveri e tasso di re-intervento di 0,97).

Sostituzione ginocchio

Per quanto riguarda l'intervento di sostituzione del ginocchio, primo nella classifica delle strutture sanitarie piu' virtuose d'Italia e' l'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano - Gruppo Ospedaliero San Donato (1873 ricoveri) seguito dal Policlinico Abano Terme, di Abano Terme (990 ricoveri), dall'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Verona (815 ricoveri), dall'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna (812 ricoveri), dall'Istituto Clinico Citta' di Brescia - Gruppo Ospedaliero San Donato (774 ricoveri).

Naso

Per il trattamento del naso, primo in classifica l'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese (671 ricoveri); seguono l'Ospedale di Manerbio di Brescia (380 ricoveri), la Casa di Cura Castelli di Bergamo (352 ricoveri), l'Ospedale San Raffaele di Milano - Gruppo Ospedaliero San Donato (342 ricoveri) e il Presidio Ospedaliero Molinette di Torino (326 ricoveri).

Orecchio

Prima in classifica per il trattamento dell'orecchio e' l'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza (113 ricoveri); secondo l'Ospedale di Padova (89 ricoveri); terza la Casa di Cura Privata Piacenza (47 ricoveri); seguono l'Ospedale S. Bono di Napoli (con 41 ricoveri) e la Casa di Cura S. Carlo di Milano (33 ricoveri). Prima in classifica per il trattamento dell'orecchio e' la Casa di Cura Privata Piacenza (762 ricoveri); seguono l'Azienda Ospedaliero Universitaria Senese (347 ricoveri), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (324 ricoveri), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (283 ricoveri) e il Consorziale Policlinico di Bari (280 ricoveri). Sul parto in Italia, si conferma in vetta l'Ospedale Sant'Anna di Torino (7497 ricoveri nel 2015 e un tasso di parti cesarei di 17,45); segue l'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano (6130 parti con tasso di cesarei di 30,3), l'Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma (4339 parti e tasso di cesarei di 36,51), l'Ospedale San Giovanni Fatebenefratelli sempre a Roma (4010 parti e tasso di cesarei di 35,21), l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (3909 ricoveri e un tasso di parti cesarei di 16,91).

Tumori: esperti, interventi in centri ad alto volume attività 

Arrivare ad una centralizzazione degli interventi per le patologie oncologiche nei centri che registrano un alto volume di attività. E' l'auspicio degli specialisti.  Attualmente, spiega Franco Roviello, presidente della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO), "i volumi definiscono il percorso delle neoplasie maligne della mammella che ha determinato un accorpamento dei centri con volumi inferiori e il conseguente miglioramento dello standard di cura. SICO auspica che progressivamente, in accordo con tutte le società scientifiche e con le organizzazioni sanitarie regionali, si arrivi ad una centralizzazione anche delle altre patologie oncologiche il cui trattamento è molto dipendente dall'esperienza e dalla capacita del chirurgo e del centro". Il volume, infatti, è "solo un pezzo del grande puzzle della sicurezza chirurgica - aggiunge Massimo Carlini, presidente della Società Italiana di Chirurgia (SIC) -. La diminuzione della mortalità dipende anche dalla qualità delle cure post operatorie, che è più correlata a caratteristiche specifiche dell'ospedale". La mappa di Ropi è accolta con favore anche dalle associazioni di pazienti, che la considerano una fonte importante nella ricerca dei centri migliori a cui rivolgersi. "Poter contare su un 'luogo' dove si ha la certezza di essere operati da mani esperte spesso fa la differenza tra vivere e morire - commenta Claudia Santangelo, presidente dell'Associazione 'Vivere senza stomaco… si può!' -. Per l'associazione che rappresento questo progetto è il punto di riferimento". "Giornate come questa sono estremamente importanti per noi pazienti perché ci permettono di conoscere le mappe dei migliori centri di chirurgia oncologica - conferma Giorgia Capacci, presidente dell'Associazione Oltre il nastro rosa -. Conoscere ad esempio i centri dove le ricostruzioni mammarie hanno liste di attesa più brevi, dove la chirurgia plastica è d'eccellenza, dove si tiene in grande considerazione l'impatto psicologico di una rimozione di seno può davvero fare la differenza nel risultato del percorso per una donna".

Tumori: Schillaci, mappa luoghi cura è segnale trasparenza

"Oggi si lancia un forte segnale di trasparenza e informazione verso i cittadini". Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto alla presentazione al ministero della mappa aggiornata 'Dove mi curo?'."Dalla mappa presentata da Ropi, ha sottolineato Schillaci, "emergono dati positivi, come la crescita delle strutture con volumi di attività chirurgica sopra soglia, oltre i 150 interventi l'anno, indicatore significativo che la letteratura scientifica associa ai migliori esiti ed emerge, al Sud, un potenziale molto forte di professionalità e competenze, su cui invece è ancora necessario investire, per garantire a ogni cittadino, in qualsiasi parte d'Italia, la stessa facilità di accesso e qualità delle cure, in termini di efficacia, efficienza, appropriatezza". L'effettiva erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) su tutto il territorio nazionale, ha aggiunto, "è un impegno prioritario, che passa attraverso tutti gli strumenti di pianificazione e indirizzo che stiamo mettendo in campo, a cominciare dal Piano Oncologico Nazionale, finalizzato a migliorare il percorso complessivo di lotta ai tumori". Soddisfazione per l'analisi aggiornata di Ropi è stata espressa dal direttore generale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) Domenico Mantoan, il quale ha anche ricordato che presso l'Agenas è in funzione l'Osservatorio per il Monitoraggio delle Reti Oncologiche Regionali, che ha la finalità di migliorare la qualità delle cure e dell'assistenza in ambito oncologico, attraverso la realizzazione di un sistema permanente di monitoraggio e valutazione oltre che di implementazione delle Reti.

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