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Pensione medici. La situazione a marzo

Previdenza Redazione DottNet | 09/03/2023 14:37

L’Inps ha dunque dovuto rivedere i propri programmi di calcolo, con conseguente slittamento degli adeguamenti

Con la pensione di marzo, finalmente, i medici dipendenti in pensione (ed in generale tutti quelli che sono stati pagati dall’Inps, quindi anche quelli che godono di pensioni in regime di cumulo contributivo), hanno iniziato a percepire l’indicizzazione dei loro trattamenti, sulla base dell’indice inflattivo registrato dall’Istat nei primi nove mesi del 2022. Si tratta di un ritardo anomalo per l’Istituto, che in genere aggiorna le pensioni già con la mensilità di gennaio, ma legato alla variazione delle modalità di rivalutazione inserita nell’ultima Legge di Bilancio, che ha notevolmente ridotto il beneficio per i trattamenti medio/alti.

L’Inps ha dunque dovuto rivedere i propri programmi di calcolo, con conseguente slittamento degli adeguamenti. Con il rateo di marzo, quindi, finalmente, via alle indicizzazioni, con pagamento degli arretrati a decorrere da gennaio. L’importo netto è destinato quindi a stabilizzarsi con la mensilità di aprile.

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Dovranno invece attendere ancora i pensionati Enpam, ma non per colpa della Fondazione. Il provvedimento di rivalutazione è infatti soggetto all’approvazione dei Ministeri viglianti, ad oggi non ancora pervenuta. Sulla base dell’esperienza degli scorsi anni, è verosimile attendersi l’adeguamento (con pagamento dei relativi arretrati) con la mensilità di aprile o di maggio.

Nel mese di marzo quasi tutti i pensionati Enpam (quasi 130.000 posizioni) hanno invece visto attivarsi un’ulteriore piccola ritenuta fiscale, quella relativa all’acconto dell’addizionale comunale, che, a differenza delle sue sorelle addizionali regionale e comunale a saldo, viene prelevata in nove rate da marzo a novembre, anziché in undici a partire da gennaio.

Queste le casistiche delle altre variazioni sulle pensioni Enpam, che hanno interessato un numero molto inferiore di posizioni. 

1) (140 posizioni) BONUS 200 EURO Art. 32 D.L. n. 50/2022. Nel mese di marzo 2023, l’Ente, in ottemperanza all'art. 32 del D.L. n. 50/2022, nonché sulla base dei dati recentemente acquisiti dal Casellario INPS, ha provveduto a corrispondere agli interessati l’indennità pari ad euro 200,00 prevista per tutti i pensionati residenti in Italia aventi un reddito personale non superiore per l'anno 2021 ad euro 35.000 lordi. L'ENPAM ha effettuato l'accertamento dei requisiti reddituali sulla base dei dati in proprio possesso al momento dell'erogazione. L’indennità in questione potrebbe essere soggetta ad una successiva verifica dei requisiti reddituali così come previsto dalla legge.

2) (550 posizioni) Ricalcolo imposta sulla base dei dati trasmessi dal Casellario. Nel mese di marzo 2023, l’Ente ha applicato la nuova aliquota fiscale comunicata dal Casellario INPS nei confronti dei titolari di più trattamenti pensionistici. La nuova aliquota fiscale comunicata dal Casellario Centrale dei pensionati è stata quindi parametrata all'imponibile pensionistico complessivo dell'anno 2023.

3) (63 posizioni) Ricalcolo imposta sulla base dei dati trasmessi dal Casellario con nota specifica per i soggetti interessati da un ulteriore prelievo fiscale a conguaglio. In questi casi, nel corso dell’anno 2022, i pensionati hanno iniziato a percepire per la prima volta un nuovo trattamento pensionistico (quale ad esempio la pensione da medico convenzionato), e questi importi aggiuntivi hanno determinato l’insufficienza del prelievo fiscale precedentemente calcolato, rendendo necessario un ulteriore prelievo fiscale a conguaglio.

Per tutti i soggetti interessati è stata predisposta una specifica nota in calce al cedolino che è stata pubblicata all’interno dell’area riservata del sito della Fondazione.

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