Lo evidenzia un articolo pubblicato su Nature
Secondo un articolo pubblicato su Nature, dosi elevate del dolcificante sucralosio riducono le risposte immunitarie nei topi. I risultati non dimostrano che la normale assunzione di sucralosio possa essere immunosoppressiva. Tuttavia, la ricerca evidenzia un impatto inaspettato di alte dosi di sucralosio sulle risposte e sulle funzioni immunitarie nei topi. Il sucralosio è comunemente utilizzato come sostituto dello zucchero in molti prodotti alimentari, in quanto privo di calorie e circa 600 volte più dolce dello zucchero. Sebbene sia generalmente considerato sicuro, sono state sollevate alcune preoccupazioni riguardo al consumo a lungo termine di alcuni dolcificanti, tra cui il sucralosio.
Per studiare gli effetti di un consumo eccessivo di sucralosio, i ricercatori hanno somministrato ai topi dosi elevate di sucralosio. Il dosaggio era comparativamente superiore a quello del normale consumo alimentare umano di cibi e bevande zuccherate con sucralosio, vicino alla dose massima giornaliera accettabile di questo dolcificante (15 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare o 5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo la Food and Drug Administration degli Stati Uniti). I topi hanno mostrato livelli ridotti di proliferazione e differenziazione delle cellule T (componenti del sistema immunitario), dimostrando che il loro sistema immunitario era modulato. È stato riscontrato che il sucralosio influisce sulle membrane delle cellule T e riduce la loro capacità di segnalare in modo efficiente. I topi alimentati con sucralosio hanno anche mostrato una diminuzione variabile delle risposte funzionali delle cellule T in modelli di infezione, tumore e autoimmunità. Questi risultati dimostrano che alte dosi di sucralosio possono alterare le risposte immunitarie nei topi.
In aumento tra le nuove generazioni, i dati Istat confermano che l’obesità e il sovrappeso colpiscono 23,3 milioni di persone adulte in Italia con impatti anche sulle malattie correlate
Il caldo fa invecchiare male e mina lo spirito di squadra: cosa dice la scienza
Tra anziani 1 su 4 ne ha almeno 2. Incide status socio-economico
Starace (Cnel), Pronto soccorso sono già sotto pressione. Si sposti l'assistenza a casa del paziente riducendo i rischi
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Commenti