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Aumenti per i medici dei pronto soccorso, tetto ai gettonisti, nuove norme per gli specializzandi: 1,1 mld alla sanità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/03/2023 20:22

Anelli: Bisogna rendere attrattivo il nostro SSN, attraverso un intervento di sostegno ai professionisti, in maniera sistemica e globale. È necessario intervenire non solo sul piano economico ma anche su quello delle condizioni di lavoro

Dall'Iva ridotta sul gas al rinnovo del bonus sociale, ma anche norme sulla sanità, con il payback e con misure per il contrasto alla violenza contro medici e infermieri, e sul fisco con la modifica dei termini per le definizione agevolata delle controversie tributarie. Sono alcune delle misure contenute nei 22 articoli della bozza del nuovo decreto bollette approvato ieri pomeriggio in consiglio dei ministri.

Misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza - Fino al 31 dicembre 2025, allo scopo di garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e valorizzare l’esperienza professionale acquisita, il personale medico, che alla data di pubblicazione del presente decreto, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, abbia maturato, presso i servizi di emergenza-urgenza del Servizio sanitario nazionale, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con contratti a tempo determinato, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, con contratti di convenzione o altre forme di lavoro flessibile, ovvero abbia svolto un documentato numero di ore di attività, equivalente ad almeno tre anni di servizio del personale medico del Ssn a tempo pieno, anche non continuative, presso i predetti servizi, è ammesso a partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del Ssn nella disciplina di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, ancorché non in possesso di alcun diploma di specializzazione. Il servizio prestato dovrà essere certificato, su istanza dell’interessato, dalla struttura presso la quale è stato svolto, entro 30 giorni dal ricevimento della domanda.  Fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, i medici in formazione specialistica regolarmente iscritti al relativo corso di studi possono assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali. L’attività libero-professionale che i medici in formazione specialistica possono svolgere dovrà essere coerente con l'anno di corso di studi superato e con il livello di competenze e di autonomia raggiunto dallo specializzando. Per tali attività è corrisposto un compenso orario, che integra la remunerazione prevista per la formazione specialistica, pari a 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali, previdenziali e di ogni altro onere eventualmente previsto a carico dell’azienda o dell’ente che ha conferito l’incarico. L’attività svolta sarà valutabile nell’ambito del curriculum formativo e professionale nei concorsi per dirigente medico del Servizio sanitario nazionale e costituisce requisito utile per i concorsi. Fino al 31 dicembre 2025 il personale, dipendente e convenzionato, operante nei servizi di emergenza-urgenza degli enti del Servizio sanitario nazionale in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato previsti dall’ordinamento vigente, può chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da impegno orario pieno a impegno orario ridotto o parziale, in deroga ai contingenti previsti dalle disposizioni vigenti, fino al raggiungimento del limite di età previsto dall’ordinamento vigente, ferma rimanendo l'autorizzazione degli enti del Servizio sanitario nazionale competenti.

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Specializzandi nei Pronto soccorso, 40 euro l’ora - Fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, i medici in formazione specialistica regolarmente iscritti al relativo corso di studi possono assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del Servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali. Per tali attività è corrisposto un compenso orario, che integra la remunerazione prevista per la formazione specialistica, pari a 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali e previdenziali. L’attività libero-professionale che i medici in formazione specialistica possono svolgere, si precisa, «è coerente con l’anno di corso di studi superato e con il livello di competenze e di autonomia raggiunto dallo specializzando».

Sstretta per i medici a gettone.- Si prevede che le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, potranno affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico autorizzate. Questi servizi potranno essere affidati esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi, ad operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti per l’accesso a posizioni equivalenti all’interno degli enti del Servizio sanitario nazionale e che dimostrano il rispetto delle disposizioni in materia d’orario di lavoro. Per favorire l’economicità dei contratti e la trasparenza delle condizioni di acquisto e di garantire l’equità retributiva a parità di prestazioni lavorative, con decreto del Ministro della salute, sentita l’Anac, da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, dovranno essere elaborate linee guida recanti le specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici ed infermieristici oggetto degli affidamenti. L’inosservanza di queste disposizioni verrà valutata anche ai fini della responsabilità del dirigente della struttura sanitaria appaltante il servizio per danno erariale. Il personale sanitario che interrompe volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con una struttura sanitaria pubblica per prestare la propria attività presso un operatore economico privato che fornisce i servizi in regime di esternalizzazione, non potrà chiedere successivamente la ricostituzione del rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale. Le aziende, al fine di reinternalizzare i servizi appaltati, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale, avviano le procedure selettive per il reclutamento del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni precedentemente esternalizzate, prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili, del personale impiegato in mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti per almeno sei mesi di servizio. Non possono partecipare alle procedure selettive coloro che in precedenza, in costanza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il Ssn, si siano dimessi dalle dipendenze dello stesso.

Più tempo per sanare gli errori formali e il ravvedimento - Più tempo per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale. E' quanto prevede una bozza del nuovo decreto bollette che modifica il calendario della tregua fiscale introdotta dalla legge di bilancio. Slitta di sette mesi (dal 31 marzo al 31 ottobre 2023) la data per la prima rata per regolarizzare le irregolarità, le infrazioni e l'inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022. Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d'imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.

Nel decreto bollette azzerati gli oneri sul gas, tornano sulla luce - Il taglio dell'Iva al 5% sul gas viene prorogato per il secondo trimestre dell'anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all'energia termica prodotta con il metano. E' quanto prevede la bozza del decreto sulle bollette. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. "In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all'ingrosso, - si legge nel testo - le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all'anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente". Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull'elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore.

Bonus termico per le famiglie dal 1° ottobre - La vera novità arriverà però dal primo ottobre, in coincidenza con l’inizio della prossima stagione fredda. «Nelle more della definizione di misure pluriennali da adottare in favore delle famiglie, da finanziare nell’ambito del RepowerEU, a decorrere dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023, ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale è riconosciuto un contributo, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche definite dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993 n. 412, con riferimento a ciascun dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso» superi una soglia ancora da fissare di prezzo. È quanto si legge nella bozza del nuovo decreto energia atteso oggi in Cdm.

Il ddl sulla concorrenza non contiene norme sui saldi - Nel testo del ddl concorrenza che sarà portato in preconsiglio non ci sarà la norma sull'armonizzazione delle vendite promozionali, al fine di svolgere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni. Lo apprende l'ANSA da fonti del Ministero dell'industria e del made in Italia. La norma sui valori di esposizione elettromagnetici (legata al 5g), di cui si è parlato nei giorni scorsi, non era stata presa in considerazione per questi disegni di legge, non essendo materia specifica di concorrenza, precisano le stesse fonti.

"Provvedimenti attesi, che incentivano il lavoro dei medici nei reparti più in crisi, come il Pronto Soccorso, e che dimostrano l’attenzione e la sensibilità del Ministro della Salute Orazio Schillaci e dell’intero Governo verso i medici, i professionisti e la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale". È positivo il giudizio del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, sulle notizie di stampa che filtrano in merito al "Decreto Bollette", atteso oggi sul Tavolo del Consiglio dei Ministri, che contiene anche provvedimenti sulla sanità.

"La strada è quella giusta – continua Anelli – ma è solo l’inizio: bisogna rendere attrattivo il nostro SSN, attraverso un intervento di sostegno ai professionisti, in maniera sistemica e globale. È necessario intervenire non solo sul piano economico ma anche su quello delle condizioni di lavoro, oggi insostenibili e con gravi ricadute sulla salute degli operatori, oltre che sulla loro vita privata e familiare. Una crisi che riguarda il personale di tutti i sistemi sanitari europei, sulla quale la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite il suo Ufficio europeo è recentemente intervenuta con la Carta di Bucarest. Un primo passo, anche qui, è quello sulla sicurezza e la prevenzione della violenza, che troverebbe spazio nel provvedimento. Occorre però agire a livello più ampio, aumentando gli investimenti, programmando e ampliando le assunzioni, migliorando le condizioni di lavoro".

"Per quanto riguarda l’intervento sui "gettonisti" – conclude - siamo d’accordo con il Ministro: occorrono regole certe e uguale per tutti. Uguali devono essere i limiti di età e le competenze richieste. Vedrei bene, però, un meccanismo di premialità per chi decide di rimanere nel Servizio sanitario nazionale, più che disincentivi per chi decide di andarsene. Il rischio, infatti, è che alla fine in molti finiscano nelle strutture private, con un effetto boomerang di depauperamento della sanità pubblica. La soluzione è un intervento straordinario a favore delle professioni sanitarie per rendere attrattivo e sostenere il Servizio sanitario nazionale nella sua globalità e a tutti i livelli".

 

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