Con il rateo di maggio, in cui generalmente non sono presenti arretrati (eccezion fatta per ricalcoli e conguagli), il pensionato può rendersi conto del reale importo su cui potrà contare di qui in avanti
La pensione Enpam del mese di maggio rappresenta per la maggior parte dei pensionati la cartina al tornasole di quanto effettivamente percepiranno da qui alla fine dell’anno. Infatti, le pensioni con decorrenza anteriore al 2023, nel mese di aprile sono state rivalutate sulla base dell’inflazione registrata lo scorso anno (+6,08% fino al limite di quattro volte il trattamento minimo I.N.P.S., ed oltre tale limite del 4,05%). In tale occasione sono stati pagati anche gli arretrati a partire da gennaio, e ciò ha comportato il ricalcolo del prelievo fiscale ipotizzato sull’intero anno.
Con il rateo di maggio, in cui generalmente non sono presenti arretrati (eccezion fatta per ricalcoli e conguagli), il pensionato può quindi rendersi conto del reale importo su cui potrà contare di qui in avanti.
Inoltre, con la pensione in pagamento a maggio 2023, la Fondazione ENPAM, in ottemperanza all'art. 32 del D.L. n. 50/2022, nonché sulla base dei dati acquisiti dal Casellario Centrale dei pensionati gestito dall’INPS, ha provveduto a corrispondere l’indennità pari ad euro 200,00, (c.d. Bonus antinflazione) a favore dei pensionati segnalati dal Casellario stesso in un recente elenco, che non l’avevano ancora ricevuta, a condizione che risultino residenti in Italia ed abbiano un reddito personale non superiore, per l'anno 2021, ad euro 35.000 lordi.
Le posizioni interessate dal pagamento del Bonus sono state 175 (su una platea complessiva di 815 posizioni comunicate dal Casellario INPS). L’Ente ha effettuato l'accertamento dei requisiti reddituali sulla base dei dati in proprio possesso (redditi da pensione, redditi libero professionali dichiarati alla Quota B del Fondo di previdenza generale Enpam e contributi previdenziali versati). Nel cedolino di pensione dei beneficiari è stata inserita la specifica nota descrittiva dell’operazione eseguita dall’Ente.
È lecito ritenere che questo elenco, giunto a distanza di circa un anno dall’attivazione dell’istituto, possa essere l’ultimo della serie: ricomprende per lo più soggetti per i quali l’Inps ha accertato in ritardo le relative competenze (orfani sospesi per carenza di documentazione, titolari di prestazioni assistenziali, ecc.), ovvero pensionati con decorrenza pregressa messi in pagamento con notevole ritardo per difficoltà burocratiche (ad esempio per cumulo contributivo) o presentazione tardiva della domanda.
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Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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