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Trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici e per la dirigenza medica, Smi: le risorse ci sono

Previdenza Redazione DottNet | 25/05/2023 15:49

Fini: "Adesso ci aspettiamo dal Governo provvedimenti urgenti per rispondere al disagio della categoria medica, bloccando, in questo modo, l’esodo dei medici dal Servizio Pubblico. Incominciamo a farlo erogando la liquidazione di fine rapporto in

Fini: "Adesso ci aspettiamo dal Governo provvedimenti urgenti per rispondere al disagio della categoria medica, bloccando, in questo modo, l’esodo dei medici dal Servizio Pubblico. Incominciamo a farlo erogando la liquidazione di fine rapporto in tempi rispettosi"

"Le dichiarazioni di Pasquale Tridico, Presidente uscente dell’Inps, sulla situazione dell’Ente che conterebbe un avanzo di esercizio di oltre 7 miliardi e una situazione patrimoniale netta positiva di 23 miliardi, creano le condizioni affinché venga dato il trattamento fine rapporto ai dipendenti pubblici e a quelli della dirigenza medica in tempi dovuti, riaspettando un loro sacrosanto diritto" così Fabiola Fini , Vice Segretario Nazionale dello SMI. "Siamo contenti di aver iniziato questa campagna di sensibilizzazione per dare ai Dirigenti Medici aventi diritto e iscritti all’Ente Previdenziale INPS, ovvero ai Dirigenti Medici del Sistema Sanitario Nazionale afferenti al Pubblico Impiego quanto loro dovuto in materia di erogazione del TFS/TFR e mettere fine alla modalità rateale nata come emergenziale dal 1° gennaio 2014 e che trovava, a suo tempo, la ratio nella necessità di contenere o di posporre le uscite dal bilancio dello Stato ma che oggi non ha più ragione d’essere", dice Fini.

 

"La possibilità prevista dal legislatore di permettere all’avente diritto alla corresponsione del TFS/TFS, nei tempi stabiliti dalla legge, con tempi anticipati, in tutto e in parte ha una modalità che per il dirigente medico risulta gravosa, stante la previsione di dover pagare una cospicua somma d’ interessi, variabile in relazione sia all’ammontare delle somme, sia ai tempi di anticipazione richiesti accedendo a forme di finanziamento con l’INPS o con le banche a richiesta del medico per avere anticipato, a ricorrere di determinati requisiti, somme che in tutto o in parte, non sarebbero ancora esigibili ex lege", aggiunge Fini.

"Per queste ragioni nei mesi scorsi abbiamo attenzionato il problema al Ministro della Salute Schillaci con le motivate ragioni per cui il Sindacato Medici Italiani chiede di far cessare questa situazione. Promuovere, conseguentemente, una modifica dell’attuale provvedimento legislativo sulla liquidazione del TFR/TFS per permettere il rispetto del diritto del medico dipendente a percepire in tempi ordinari il suo TFS/TFR come precedentemente veniva assicurato prima della legge 122/2010 e mettere fine all’ennesima disparità di trattamento dei dipendenti pubblici con i lavoratori del settore privato - conclude Fabiola Fini -. Adesso ci aspettiamo dal Governo provvedimenti urgenti per rispondere al disagio della categoria medica, bloccando, in questo modo, l’esodo dei medici dal Servizio Pubblico. Incominciamo a farlo erogando la liquidazione di fine rapporto in tempi rispettosi dell’impegno di una vita di lavoro a servizio della salute di tutti".

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