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Anemia, con Luspatercept maggiore indipendenza dalle trasfusioni con aumento dell'emoglobina rispetto ad epoetina alfa

Ematologia Redazione DottNet | 30/05/2023 17:33

Sono i primi risultati presentati da Bristol Myers Squibb dello studio di Fase 3 Commands di Luspatercept nel trattamento di prima linea dell'anemia negli adulti con Sindromi Mielodisplastiche (Msd) a basso rischio

Quasi il doppio dei pazienti trattati con Luspatercept ha ottenuto una indipendenza dalle trasfusioni con conseguente aumento dell'emoglobina rispetto ad epoetina alfa, compresi i sottogruppi di pazienti clinicamente rilevanti. Sono i primi risultati presentati da Bristol Myers Squibb dello studio di Fase 3 Commands di Luspatercept nel trattamento di prima linea dell'anemia negli adulti con Sindromi Mielodisplastiche (Msd) a basso rischio

Luspatercept ha dimostrato una risposta duratura con un'indipendenza mediana da trasfusioni di circa 2,5 anni, 1 anno in più rispetto a epoetina alfa. I risultati dello studio saranno presentati al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (American Society of Clinical Oncology, ASCO) il 2 giugno e in una presentazione orale degli abstract selezionati durante la sessione plenaria del Congresso dell'Associazione Europea di Ematologia il 10 giugno.

"Anemia cronica, bassi livelli di emoglobina e dipendenza dalle trasfusioni rappresentano le principali sfide cliniche per i pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio e aumentano il rischio di morte di oltre la metà dei pazienti rispetto a coloro che non necessitano di trasfusioni", afferma Guillermo Garcia-Manero, M.D., sperimentatore principale e Direttore della Section of Myelodysplastic Syndromes alla University of Texas MD Anderson Cancer Center - I risultati hanno mostrato che il trattamento con luspatercept, rispetto ad epoetina alfa, ha prodotto tassi superiori e statisticamente significativi di indipendenza da trasfusioni di globuli rossi e di aumento di emoglobina, miglioramento della durata della risposta, con risultati pari o superiori in tutti i sottogruppi, e con sicurezza e tollerabilità accettabili per i pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio Esa-naïve".

“L’esperienza clinica ha dimostrato che solo un paziente su tre con sindrome mielodisplastica a basso rischio mostra risposte agli agenti stimolanti eritroidi nell’arco di 6-18 mesi, confermando una significativa necessità di opzioni più efficaci per affrontare l’anemia cronica - afferma Matteo Giovanni Della Porta, sperimentatore dello studio e direttore della Leukemia Unit all’Humanitas Cancer Center di Milano -. Nello studio, la durata mediana dell’indipendenza da trasfusioni di globuli rossi era circa un anno superiore con luspatercept, che ha dimostrato il suo potenziale come trattamento di prima linea nei pazienti Mds dipendenti da trasfusione”.

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