Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Boold Advances uno studio della Fondazione Italiana Linfomi, coordinato da Michele Spina, direttore Oncologia medica e dei tumori immunocorrelati del Cro di Aviano
Nel linfoma non Hodgkin diffuso a grandi cellule, una forma aggressiva e molto frequente della patologia, si può applicare un nuovo schema di chemioterapia meno tossica per il cuore anche su pazienti anziani e cardiopatici. Emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Boold Advances uno studio della Fondazione Italiana Linfomi, coordinato da Michele Spina, direttore Oncologia medica e dei tumori immunocorrelati del Cro di Aviano (Pordenone). I risultati derivano dall'analisi dei dati del più grande studio prospettico nazionale sui linfomi dell'anziano, il cosiddetto Elderly Project, che ha seguito oltre 1.200 pazienti, con il coordinamento del gruppo di lavoro del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.
Combinando due chemioterapici, i ricercatori sono riusciti a superare il problema che affligge i malati di tumore al colon-retto metastatico, che in oltre il 95% dei casi non rispondono all'immunoterapia
Il test funziona osservando i cambiamenti del Dna all'interno del tumore
I pazienti dovranno assumerlo ogni due settimane o, dopo un anno di terapia, una volta al mese: si tratta di un primo, notevole miglioramento della qualità della vita rispetto alle soluzioni attuali
Via libera alle terapie per la discinesia tardiva, i tumori del sangue e la steatoepatite metabolica e ai biosimilari e generici per HIV e fibrosi polmonare
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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