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Nel 2020-2022, effettuate 162 milioni di ore di formazione. Nuova Commissione Ecm, soddisfatti i provider

Professione Redazione DottNet | 27/06/2023 19:45

Priore: In questi mesi di attesa molte attività sono rimaste in sospeso, pensiamo al rinnovo degli accreditamenti standard o l’ingresso di nuovi Provider. Ora finalmente abbiamo un organismo che è in grado di seguire le nostre richieste

"La formazione continua rappresenta un valore per il futuro del lavoro in sanità: dobbiamo fare in modo che il personale, attraverso un aggiornamento dinamico, sia sempre formato adeguatamente, in grado di leggere i cambiamenti sia epidemiologici che del Servizio sanitario nazionale. Ho rivisto la Commissione nazionale per la formazione continua, la convocheremo nei primi giorni di luglio". Lo ha detto il ministro della salute Orazio Schillaci intervenendo all'evento su 'Prospettive e sfide dell'Ecm', organizzato da Cogeaps con Agenas, in corso a Roma. Nel triennio 2020-2022, medici e operatori sanitari hanno effettuato 162 milioni di ore equivalenti di formazione, che hanno erogato altrettanti crediti.Ora è il momento di valorizzare la formazione sul campo, nel Metaverso, con l'utilizzo dell'Intelligenza artificiale, spiega Roberto Monaco, presidente del Cogeaps, organismo che riunisce 10 Federazioni Nazionali degli Ordini e dei Collegi dei professionisti della salute, in occasione del convegno a Roma 'Prospettive e sfide dell'Ecm'.

Dagli infermieri ai fisioterapisti, dai veterinari alle ostetriche, la pandemia ha mostrato quanto sia importante l'aggiornamento professionale di medici e operatori sanitari. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza contiene tante risorse destinate, non solo alla formazione ma anche alla telemedicina, alla digitalizzazione e all'uso dei Big Data. Anche da questo punto di vista sarà necessario l'aggiornamento, per ottimizzare l'uso delle risorse in arrivo. "A 20 anni dalla nascita del sistema di Educazione Continua in Medicina c'è bisogno di una riprogettazione della formazione - affermano i rappresentanti delle Federazioni - che tenga conto dell'evoluzione del sistema sanitario e dei suoi principali attori". Questo cambiamento "non può prescindere da una piena funzionalità della Commissione nazionale della formazione continua che auspichiamo, in tempi brevissimi, possa ritornare a svolgere il ruolo centrale".

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L'obiettivo è quello di garantire a 1,4 milioni di professionisti, una formazione che aumenti il livello delle loro prestazioni e fornisca al cittadino risposte di sanità sempre migliori e al passo con i tempi. Il long life learning, per Filippo Anelli, presidente della Federazione dell'Ordine dei Medici (Fnomceo), "è essenziale ma nel modo in cui è ora gestita non mancano criticità: in primis il vincolo che lega il mancato adempimento degli obblighi formativi all'esclusione dall'assicurazione professionale". "In pandemia l'Ecm - ha commentato Silvio Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità - si è arricchita di uno strumento importante, come la formazione a distanza, che ha permesso all'Iss di mettere a disposizione dei professionisti un aggiornamento continuo anche in un periodo in cui era necessario il distanziamento".

Ora però è tempo di pensare al futuro  La commissione, ha proseguito il ministro, "dovrà focalizzare l'attenzione sulla qualità degli eventi formativi per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, con l'obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all'assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale".

Sta per insediarsi la nuova Commissione nazionale ECM, il via sarà dalla prima settimana di luglio. Ad annunciarlo il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso del suo intervento all’evento "Cogeaps in collaborazione con Agenas: Prospettive e sfide dell’ECM". Le associazioni di provider esprimono soddisfazione e pongono insieme prossime sfide e obiettivi, nell’ottica di una sempre maggiore e proficua collaborazione con la commissione per il superamento delle sfide complesse a livello nazionale.

«Siamo molto soddisfatti», commenta Simone Colombati, Presidente di Formazione nella Sanità. «Auspichiamo che prosegua il dialogo che era cominciato con la scorsa commissione e chiediamo una sempre maggiore rappresentatività dei Provider italiani all’interno della stessa».

«Una bellissima notizia – aggiunge Matteo Calveri, Coordinatore di GIFES Federcongressi&eventi – visto che l’ultima seduta della precedente Commissione risale a oltre un anno fa, precisamente all’8 giugno 2022; ora possiamo ripartire alla ricerca di una formazione di qualità, come richiesto dal PNRR». «Voglio ancora ringraziare il dott. Monaco e la dottoressa Martini i quali, seppur in questo anno di vacatio della Commissione, hanno portato avanti il prezioso lavoro rispettivamente di Cogeaps e di Agenas, mantenendo comunque un dialogo aperto con noi Provider», conclude quindi Calveri.

«C’è tanto da fare», chiosa Susanna Priore (nella foto), Presidente di ECM Quality Network. «In questi mesi di attesa molte attività sono rimaste in sospeso, pensiamo al rinnovo degli accreditamenti standard o l’ingresso di nuovi Provider. Ora finalmente abbiamo un organismo che è in grado di seguire le nostre richieste». «Vista l’importanza del loro contributo, è naturale che chiederemo con forza una rappresentanza nella nuova commissione dei 400 provider privati - aggiunge la Priore – Sono questi infatti, che producono, insieme alle società scientifiche, oltre l’85% della formazione accreditata», ricorda la Presidente di ECM Quality Network.

Il triennio formativo obbligatorio è regolarmente partito da gennaio 2023 per i professionisti sanitari, ma senza la commissione alcune attività non potevano essere implementate. Tra le priorità della nuova Commissione ECM: stabilire i criteri per il recupero dei crediti formativi dei trienni 2014-2016 e 2017-2019, l’accreditamento dei Provider che ne hanno fatto richiesta e l’avvio di un tavolo per la riforma del sistema ECM. Tale tavolo dovrà avanzare proposte per rivedere l’impianto normativo e renderlo più al passo con i tempi:  la formazione sul campo, la formazione simulata, eventi ibridi e FAD tra i principali punti di attenzione. «I temi della qualità e dell’innovazione saranno centrali negli sviluppi del sistema Ecm - aggiunge Colombati - Il progresso tecnologico e le nuove sfide del Ssn impongono una formazione che sia al passo con i tempi e che tenga conto degli obiettivi del PNRR. Quest’ultimo prevede una serie di competenze digitali che devono essere in capo ai nuovi professionisti sanitari, dal fascicolo elettronico ai nuovi Lea. Ulteriore attenzione in questo triennio anche per la normativa che lega l’ECM alla copertura assicurativa. Tale norma, ancor di più, prevede un impegno ad alzare il livello di qualità al fine di garantire un’adeguata formazione».

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