Manifestazione della Sis118 a Roma, poche tutele e molto burnout
Sempre di meno e sempre più stremati, i medici del 118 in Italia sono meno della metà di quelli necessari: attualmente sono circa 2.300 rispetto a un fabbisogno di 6.000 e molti continuano ad andare via. A denunciare questa continua emorragia è la manifestazione organizzata a Roma dai medici e dagli operatori sanitari dell'emergenza territoriale.
Con gilet rossi con i catarifrangenti, esponenti sindacali nazionali, regionali e provinciali del settore si sono dati appuntamento a piazza Santi Apostoli per far sentire la loro voce "da anni inascoltata", denunciano."Dall'ultima rilevazione ufficiale della Sisac - spiega Francesco Marino, segretario della Fimmg 118 emerge che il numero dei medici del 118 in Italia, nel 2021 era 2.
I motivi, spiega Mario Balzanelli, presidente della Società Italiana Sistema 118, "è la mancanza di tutele per un servizio stressante, caratterizzato da elevato burnout, con sempre più colleghi che lo abbandonano perché non si può passare tutta la vita lavorativa sopra le ambulanze".
A questo problema si aggiungono quelli organizzativi, legati alla mancanza di posti letto in ospedale e al collo di bottiglia che si verifica al momento dell'arrivo dell'ambulanza in pronto soccorso. "Le nostre ambulanze - aggiunge Marino - sono spesso parcheggiate davanti ai pronto soccorso. Se mancano i letti, non possono ripartire perché il paziente occupa la barella". "Serve attenzione da parte della politica", conclude Balzanelli, "il rischio, altrimenti, è quello di lasciare il territorio sprovvisto di medici di fondamentale importanza".
L'incontro con il ministro Schillaci
"Il ministro Schillaci ha assicurato il massimo supporto affinché agli operatori sanitari del Sistema 118 sia garantita pari dignità rispetto agli altri operatori del settore, ed ha confermato il sostegno necessario ad assicurare, in concreto, uno sviluppo del Sistema coerente con le necessità di appropriatezza e di qualità del servizio", dice Mario Balzanelli, presidente di Sis 118, che al termine sit-in tenutosi a Roma, ha incontrato il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Obiettivo dell'incontro, a cui ha preso parte anche il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, è stato quello di sensibilizzare il Governo sull'importanza dell'Emergenza territoriale e sulla necessità di valorizzare, sul piano professionale, tutti gli operatori del 118, ovvero medici, infermieri ed autisti-soccorritori, oggi penalizzati dalla mancanza di indennità. Tra i temi sul tavolo, anche una complessiva riforma e un potenziamento del Sistema dell'Emergenza territoriale. “Ringraziamo Schillaci per la vicinanza e la sensibilità dimostrata nell’accogliere le nostre istanze - dichiara Mario Balzanelli -. Dopo i tanti incontri avvenuti negli anni passati con altri ministri, auspichiamo stavolta un riscontro concreto e decisivo alle nostre richieste".
"La visione ospedalocentrica è sempre più inadeguata e lascia spazio alla medicina di prossimità. Non basta più curare chi arriva: occorre prevedere, intervenire prima, investire nella medicina di iniziativa"
"Attualmente il 20-30% dei Pronto soccorso hanno medici provenienti da cooperative nei propri organici, ed in alcune strutture i 'medici a gettone' arrivano a coprire fino all'80% dei turni"
"i nostri infermieri sono costretti ad assistere anche 14 pazienti per turno. Nelle prossime settimane in Lombardia, Campania, Veneto, Piemonte, Sardegna e Sicilia, rischiamo di avere due soli operatori"
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