Canali Minisiti ECM

Maternità surrogata reato universale: arriva il primo sì, responsabile anche il medico

Medlex Redazione DottNet | 27/07/2023 17:37

Molti i dubbi dei giuristi: la proposta di legge non fa distinzione fra coppie eterosessuali o omosessuali. E non richiede il fine di lucro ai fini della rilevanza penale

Primo sì alla maternità surrogata «reato universale». L'aula della Camera approva la proposta di legge con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo ora passa al Senato. La proposta di legge, portata in aula dalla relatrice Carolina Varchi (FdI), si compone di un unico articolo e si risolve nell'aggiungere qualche riga all'articolo 12 della legge 40/2004, specificando che le pene previste al sesto comma si applicano anche se il fatto è commesso all'estero e che il cittadino italiano è punito secondo la legge interna. Molti i dubbi dei giuristi: la proposta di legge, in effetti, non fa distinzione fra coppie eterosessuali o omosessuali.

E non richiede il fine di lucro ai fini della rilevanza penale. Ma introduce un tipo di reato che suscita dubbi fra gli esperti: in assenza di una casistica su fatti commessi in Italia risulta complesso individuare i possibili autori del reato. Secondo una lettura sistematica la norma potrebbe applicarsi a tutti i soggetti coinvolti: la coppia, la madre portante, l'eventuale donatore, fino al medico che pure avrebbe un ruolo importante e, infine, a tutti coloro che pongono in essere le attività preparatorie.

pubblicità

Secondo la norma, si rischiano la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a un milione di euro per la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della pratica per cui una donna s'impegna a portare a portare avanti la gestazione per conto di una coppia “committente”: una pratica che in Italia è sanzionata penalmente a differenza di altri Paesi, ad esempio il Canada. Il che ha indotto alcuni cittadini a ricorrere alle pratiche di surrogazione di maternità in Stati dove la gestazione per altri è legale. Finora la Cassazione penale ha escluso l'applicabilità della legge ai fatti commessi all'estero: affinché il reato commesso in parte oltreconfine possa rientrare nell'ambito della giurisdizione italiana, è necessario che si verifichi nel territorio dello Stato «anche solo un frammento della condotta» e che quest'ultimo risulti significativo e collegabile in modo chiaro e univoco alla parte restante realizzata in terra straniera. Escluso finora anche il reato di alterazione dello stato civile per le dichiarazioni all'anagrafe. Ma la Cassazione civile ha negato la trascrizione in Italia dell'atto di nascita del bambino nato all'estero da Gpa per contrarietà all'ordine pubblico.

Commenti

Rispondi
Rispondi
Rispondi

I Correlati

Ricerca Osservatorio sanità digitale PoliMi durante Forum Pa

A condividere l’esperienza della Federazione il Direttore generale, Pierluigi Vecchio

Senese: "Le criticità sono maggiori nell’ aree ad elevata densità abitativa e negli studi associati con più di due medici insieme, dove le sale di attesa degli studi medici sono pienissime"

La domanda va presentata dall’Area Riservata Enpam dalle ore 12.00 del 23 aprile ed entro il termine di scadenza fissato alle ore 12.00 del 27 giugno

Ti potrebbero interessare

In tema di truffa contrattuale, il silenzio può essere sussunto nella nozione di raggiro quando non si risolve in un semplice silenzio-inerzia, ma si sostanzia, in rapporto alle concrete circostanze del caso, in un "silenzio espressivo"

Impiegati a San Marino. Anelli: "sentenza dopo quella della Consulta"

Il Presidente Baldini: “Rigettato tentativo di spostare giudizio su Corte dei Conti”

La medicina difensiva nel nostro Paese è al secondo posto tra le concause per la fuga all’estero, senza dimenticare gli enormi oneri economici che comporta

Ultime News

Più letti