
Lo evidenzia una ricerca della Henan Normal University in Cina, pubblicata sulla rivista Annals of Medicine
Lo yoga e le pratiche di controllo della respirazione, in combinazione con l'allenamento aerobico, sono esercizi chiave in particolare per le persone asmatiche che cercano di migliorare la funzione polmonare. Lo evidenzia una ricerca della Henan Normal University in Cina, pubblicata sulla rivista Annals of Medicine. L'asma, una malattia polmonare cronica che colpisce circa 339 milioni di persone nel mondo, provoca sintomi come tosse, respiro sibilante ed oppressione toracica. In passato, l'esercizio fisico era considerato un potenziale fattore di rischio per gli asmatici, poiché si riteneva che scatenasse o peggiorasse gli attacchi acuti. Studi recenti hanno invece rivelato che può migliorare la funzione respiratoria, perlomeno negli adulti.
Gli ultimi dati dello studio Matinee, "meno ricoveri e accessi al pronto soccorso, migliore qualità di vita in pazienti già in triplice terapia e con infiammazione tipo T2"
L'Ema ha confermato la sospensione definitiva del farmaco dopo che due studi clinici hanno rilevato un aumento di decessi (17 casi totali) e crisi dolorose nei pazienti trattati
Anelli (Fnomceo), "L'antibiotico resistenza è tra le principali cause di morte del futuro, solo formando i professionisti sanitari si possono ridurre le prescrizioni inappropriate"
Efgartigimod alfa, primo e unico frammento Fc di anticorpo IgG che ha come bersaglio specifico il recettore neonatale Fc umano (FcRn), è ora approvato per l'uso in Europa per la CIDP
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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