Greco: “La menopausa è determinata dalla deplezione ovocitaria e la donna, a differenza dell’uomo che ogni 72 giorni produce un nuovo lotto di spermatozoi, nasce con un numero determinato di ovociti che consuma nel corso della propria vita riprodutti
Greco: “La menopausa è determinata dalla deplezione ovocitaria e la donna, a differenza dell’uomo che ogni 72 giorni produce un nuovo lotto di spermatozoi, nasce con un numero determinato di ovociti che consuma nel corso della propria vita riproduttiva”
"L’età della menopausa si può prevenire o posticipare monitorando la cosiddetta ‘riserva ovarica’ a disposizione della donna, la quale, congelando i propri ovociti, può riutilizzarli successivamente mantenendo nel tempo la sua funzione riproduttiva. Sono molto utili, in questa prospettiva, anche le tecniche fisiologiche di ‘ringiovanimento ovarico’, attuate tramite soprattutto il PRP, il sangue arricchito di piastrine, che iniettato nelle ovaie può aumentare il numero di ovociti e quindi ritardare i sintomi della menopausa". Lo afferma il professor Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), in occasione della Giornata mondiale della menopausa.
"La menopausa è determinata dalla deplezione ovocitaria e la donna, a differenza dell’uomo che ogni 72 giorni produce un nuovo lotto di spermatozoi, nasce con un numero determinato di ovociti che consuma nel corso della propria vita riproduttiva" spiega Greco, che aggiunge: "Questa ‘riserva ovarica’ si può monitorare con un prelievo di sangue che permette di dosare un ormone prodotto direttamente dalle uova, l’ormone antimulleriano.
"La funzione riproduttiva può essere mantenuta anche nella donna in menopausa - afferma Greco - se questa ha avuto l’accortezza di preservare, congelandoli, i propri ovociti, che possono poi essere riutilizzati con successo anche in assenza di ciclo. Altrimenti si può ricorrere a tecniche di ovodonazione consentite dal 2014 anche in Italia. Il congelamento ovocitario è fondamentale nei casi di menopausa iatrogena, dovuta a interventi medici come quelli oncologici o come la endometriosi, per assicurare alle pazienti una buona qualità della vita dopo la sconfitta della malattia".
"Anche dalla genetica arrivano novità - aggiunge il Presidente della Società Italiana della Riproduzione - si è visto, infatti, che la menopausa è legata a un’alterazione specifica di geni deputati a riparare il DNA danneggiato. In futuro, una terapia genica potrà quindi ritardare la menopausa, come già evidenziato nei topi. La genetica, inoltre, è importante nelle donne che hanno una menopausa precoce, ossia prima dei 40 anni e che spesso presentano un’alterazione detta X fragile, la quale, se trasmessa a un figlio maschio, può determinare un grave ritardo mentale" conclude.
Apre a trattamenti per rallentare o anche invertire il processo
Oncologia, farmacogenetica, PMA e malattie rare, la SIGU: “Fondamentale il riconoscimento del genetista nella presa in carico dei pazienti e nella cabina di regia del SSN, anche per definire i LEA”
La malattia è causata dall'avvelenamento progressivo della frazione di cellule ancora sane del midollo osseo, causato da un ambiente infiammatorio determinato dalle cellule malate
No al fumo e controllo della pressione sono le principali
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Commenti