Il medico potrà pianificare il versamento di una contribuzione facoltativa aggiuntiva che realizzerà un incremento delle prestazioni pensionistiche e nel breve riduce la pressione fiscale
La Commissione fisco della Fimmg ha pubblicato una nota in cui si precisa che la valenza fiscale della contribuzione previdenziale assume assoluto rilievo nell’ambito di una adeguata pianificazione fiscale della posizione del singolo del medico di medicina generale. "In tal senso - si legge sul documento - si intende porre l’attenzione all'articolo 10, comma 1, lettera e) del TUIR, il quale stabilisce che «Dal reddito complessivo si deducono (...) i contributi previdenziali ed assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge, nonché quelli versati facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, ivi compresi quelli per la ricongiunzione di periodi assicurativi".
Dunque, anche i versamenti facoltativi alle gestioni pensionistiche obbligatorie, tra i quali si annovera il contributo volontario con aliquota modulare dell’ENPAM, sono deducibili dal reddito ai fini del calcolo dell’IRPEF, qualunque sia la causa che origina il versamento. A confermare l’assunto è stata la stessa Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello n. 482 del 19.10.2020. "Si ricorda - prosegue l'articolo della Fimmg - che la deducibilità dei contributi previdenziali segue il c.d. “criterio di cassa” che lega la competenza temporale della deduzione alla data del versamento indipendentemente dal periodo contributivo riferibile al versamento stesso".
Ai fini dunque della attenuazione del carico fiscale, in un’ottica di integrazione della forma pensionistica obbligatoria, il medico di medicina generale potrà pianificare il versamento di una contribuzione facoltativa aggiuntiva che realizzerà un incremento delle prestazioni pensionistiche e nel breve riduce la pressione fiscale.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Per i periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995 si deve calcolare il 2,5 % per anno d’anzianità contributiva anche per chi ha compiuto 65-66 anni
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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