L’input arrivato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo è quello di andare incontro alle difficoltà straordinarie che hanno incontrato i contribuenti per saldare i conti rispetto a quanto hanno comunque dichiarato al Fisco
Sanzioni ispirate al principio della "proporzionalità". E' la definizione contenuta nel decreto legislativo della riforma fiscale che riscrive il sistema previsto dal decreto legislativo del 18 dicembre 1997 e in vigore dall'aprile del '98. Tra le novità si prevede che la sanzione sia "aumentata fino al doppio nei confronti di chi, nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell'atto, è incorso in altra violazione della stessa indole. Se concorrono circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra violazione commessa e sanzione applicabile, questa è ridotta fino a un quarto della misura prevista. Se concorrono circostanze di particolare gravità della violazione, la sanzione prevista in misura fissa, proporzionale o variabile può essere aumentata fino alla metà.
Vediamo i dettagli: il consiglio dei ministri ha revisionato i tre decreti del ’97 e la legge sulle cosiddette «manette agli evasori» (Dlgs 74/2000): il 472 che fissa i principi generali delle sanzioni amministrative introducendo il principio della proporzionalità delle sanzioni; il 471 che rivede le misure amministrative sugli omessi versamenti introducendo la proporzionalità della sanzione senza però modificare le pene per frodi e omesse dichiarazioni; il 473 che riscrive le sanzioni in materia di tributi vari come registro, bollo, imposte ipotecarie e catastali, assicurazioni e concessioni eliminando la sanzione minima e massima e introducendo una misura proporzionale. Mentre sulla legge «manette agli evasori» il Governo riscrive la norma sulle indebite compensazioni e crea un paracadute per chi paga a rate rispetto ai reati di omesso versamento di Iva e ritenute.
Tra le novità si prevede che la sanzione sia «aumentata fino al doppio nei confronti di chi, nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell’atto, è incorso in altra violazione della stessa indole. Se concorrono circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra violazione commessa e sanzione applicabile, questa è ridotta fino a un quarto della misura prevista. Se concorrono circostanze di particolare gravità della violazione, la sanzione prevista in misura fissa, proporzionale o variabile può essere aumentata fino alla metà». Non punibile chi paga in 60 giorni se norma era incerta
Il contribuente che si adegua alle indicazioni rese dall’amministrazione finanziaria con circolari, interpelli o consulenze, «provvedendo, entro i successivi sessanta giorni dalla pubblicazione delle stesse, alla presentazione della dichiarazione integrativa e al versamento dell’imposta dovuta», non è punibile, «semprechè la violazione sia dipesa da obiettive condizioni d’incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria». Anche questa norma è contenuta nella bozza del decreto legislativo che riscrive il sistema delle sanzioni. Sarebbe previsto anche un salvagente mirato sui reati di omesso versamento di Iva e ritenute per chi sta pagando a rate. L’input arrivato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo è quello di andare incontro alle difficoltà straordinarie che hanno incontrato i contribuenti per saldare i conti rispetto a quanto hanno comunque dichiarato al Fisco.
«Prosegue senza sosta la rivoluzione fiscale del governo, mirata a costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese» ha dichiarato in una nota il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, al termine del Cdm, che ha dato l’ok preliminare al decreto sulle sanzioni tributarie. «Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali», ha spiegato: per quanto riguarda le sanzioni amministrative «verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità». «Per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi» ha aggiunto il ministro. “Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco”, assicura: “Lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”.
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