Confalone, investimento da 32 milioni nella nuova linea
Taglio del nastro per l'inaugurazione dell'ampliamento del sito produttivo di Novartis, una delle principali aziende farmaceutiche operanti in Italia e che, a Torre Annunziata, si estende su una superficie di circa 150mila metri quadrati e impiega circa 600 dipendenti con un indotto di oltre cento persone, una delle principali aziende farmaceutiche operanti in Italia. L'evento nell'ambito del roadshow di Farmindustria "Innovazione e Produzione di Valore.L'industria del farmaco: un patrimonio che l'Italia non può perdere". Nel Campus Novartis per le Life Science, è stato spiegato, "si promuovono e realizzano da anni numerosi interventi per il costante miglioramento degli indici di sostenibilità ambientale attraverso un efficiente sistema di depurazione, la riduzione di consumo di gas naturale e un avanzato impianto di trigenerazione. Il Campus Novartis per le Life Science di Torre Annunziata" Oltre a rappresentare una delle maggiori realtà produttive farmaceutiche del Mezzogiorno, l'insediamento Novartis di Torre Annunziata si propone oggi anche come un hub per l'innovazione, polo d'attrazione e punto di riferimento per imprese e start up ad alta intensità di ricerca scientifico-tecnologica dell'area, integrando la strategia Novartis a sostegno dell'Open Innovation. "L'investimento da 32 milioni di euro nella nuova linea produttiva servirà a produrre farmaci e anche packing. In un triennio complessivo si arriva a circa 80 milioni di euro. 150 assunzioni nell'immediato diventano a regime 300. Aumentano il personale che attualmente è di seicento dipendenti. Questo stabilimento è strategico per Novartis: da qui esportiamo 90 milioni di euro di valore di produzione in tutto il mondo. E si intende Cina, Stati Uniti e il resto del mondo", ha detto l'amministratore delegato di Novartis Italia, Valentino Confalone (nella foto- clicca qui per la video intervista). “Stiamo ampliando la capacità produttiva – ha affermato Confalone – perché serviamo tutto il mondo.
L’inaugurazione a Torre Annunziata è anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute del settore in Italia e in particolare in Campania dove si contano 14 aziende impegnate nella produzione e nella ricerca e sviluppo. “L’industria farmaceutica – sostiene Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del made in Italy – si trova al centro dei cambiamenti. Abbiamo la necessità di adeguare la burocrazia e rivedere gli incentivi. Nel settore, abbiamo creato un ecosistema che consente alla multinazionale di fare investimenti. Come ministero collaboriamo con i sistemi regionali che sono la prima antenna. Le Regioni stesse aiutano perché gli investimenti fatti continuino”. Chi chiede regole adeguate ai tempi è la vice presidente Farmindustria, Lucia Aleotti. “Abbiamo bisogno di un mondo amministrativo e burocratico che voli con noi. L’Europa invece può essere un grande freno alla nostra corsa competitiva”. Aleotti ricorda inoltre come nel 2023 le esportazioni del settore farmaceutico della regione Campania abbiano raggiunto i 6 miliardi di euro. “Strutture come queste – sottolinea la vice presidente di Farmindustria – offrono farmaci fondamentali per tenere in salute milioni di cittadini”.
“La Campania rappresenta una regione cardine per l’industria farmaceutica”, afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani (clicca qui per la video intervista). “Le aziende creano occupazione altamente qualificata ma soprattutto fanno innovazione scientifica e tecnologica. Concorrono a generare il 25% dell’export manifatturiero del territorio e di questo siamo felici”. Per accelerare ancora di più, secondo Cattani, il settore avrebbe bisogno di una visione strategica di Paese. “Su questo ci confrontiamo molto bene con l’attuale governo. L’Europa vive di manifattura e non di ideologie green portate all’oltranzismo. L’Italia è un Paese cardine in questo e l’industria farmaceutica è il traino. Se guardiamo i dati Istat sulla produzione industriale del 2023, abbiamo toccato il record di oltre 49 miliardi di euro registrati nell’export, una crescita tangibile del 3% rispetto all’anno precedente”. Ciò significa che “bisogna continuare a investire nel Servizio sanitario nazionale, in spesa farmaceutica, in riallocazione delle risorse, cioè dal retail alla diretta, superare il payback, una tassa aggiuntiva di 1,2 miliardi di euro che è inaccettabile, e rivedere i prezzi di riferimento”. Il governo italiano sta lavorando bene secondo il presidente di Farmindustria: “sta facendo bene nella difesa della proprietà intellettuale in Europa che invece vive di ideologia antindustriale e che, se così continuerà, ci spingerà verso una deriva di impoverimento”.
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