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"Chi rimane indietro nell'innovazione lo fa velocemente": l'intervento ispiratore di Confalonieri segna il dibattito all'Università Cattolica

Sanità pubblica Redazione DottNet | 12/06/2025 17:38

Le università italiane come "fari dell'innovazione europea": esperti internazionali a confronto con le riflessioni della Direttrice Generale Università Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia

"Le PMI faticano a tenere il passo rispetto alle università in termini di innovazione per motivi strutturali e organizzativi (limitate risorse finanziarie, mancanza di competenze adeguate, resistenza al cambiamento). Questo divario rappresenta un rischio per la competitività di interi territori perché chi rimane indietro lo fa velocemente." L'intervento ispiratore di Elisabetta Confalonieri, Direttore Generale Università Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, ha dato il tono all'evento internazionale "Tomorrow Today in Research – Italy" organizzato ieri da Elsevier presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Le riflessioni di Confalonieri sul gap dell'innovazione, tra l’altro evidenziato anche dal rapporto di Mario Draghi sulla competitività europea, hanno arricchito un dibattito di alto livello che ha visto convergere rappresentanti di vertice di università italiane e internazionali, enti di valutazione nazionale, policy maker, funders e innovatori tecnologici per affrontare le sfide del futuro della ricerca scientifica e del suo impatto sulla società.

Il modello lombardo al centro del dibattito nazionale Partendo dalle considerazioni di Confalonieri, che ha sottolineato come "la Regione Lombardia finanzi l'innovazione facendo leva su bandi di partenariato tra università e aziende, incentivando la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale” il dibattito si è sviluppato attorno al ruolo strategico delle università nell'ecosistema dell'innovazione.

La Lombardia è un esempio tra i più virtuosi in Europa per ricchezza di competenze tecnologiche e di ricerca sul territorio, confermandosi come polo di eccellenza per l’innovazione. I bandi di partenariato rappresentano uno strumento di finanziamento innovativo che richiede la collaborazione obbligatoria tra atenei e imprese per lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione. Questo meccanismo garantisce che la ricerca universitaria sia fin dall'origine orientata verso applicazioni concrete e che le aziende, in particolare le PMI, possano accedere alle competenze e alle infrastrutture avanzate degli atenei che altrimenti rimarrebbero loro precluse. Claudio Colaiacomo, VP di Elsevier per le relazioni istituzionali, ha condiviso la visione di Confalonieri definendo "le università i fari naturali dell'innovazione europea", sottolineando il loro ruolo di orchestratori dell'ecosistema che coinvolge PMI, startup, industria, enti pubblici e altri atenei. "Hanno tutto: competenze, capacità di accesso ai fondi europei, reti di fiducia. Hanno anche qualcosa di più sottile ma prezioso: credibilità e continuità da secoli".

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Il capitale umano universitario come asset strategico Il Dr. Marco Malgarini, Dirigente per la valutazione della ricerca presso ANVUR, ha ribadito l'importanza del capitale umano universitario: "È importante che si faccia uno sforzo per dare piena centralità ai due ruoli 'storici' dell'Università: formare capitale umano e generare ricerca innovativa e di qualità. Solo così le università possono assumere quel ruolo di leadership nell'innovazione". Malgarini ha inoltre sottolineato come "il capitale umano delle università sia un asset non solo per gli atenei ma per tutto il sistema d'innovazione", confermando la visione sistemica proposta da Confalonieri. LombardIA e le iniziative concrete di innovazione territoriale Nell'illustrare l'approccio concreto della Regione Lombardia, Confalonieri ha presentato LombardIA, il progetto regionale dedicato alla governance e allo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale nel territorio lombardo, segnalando come "sia importante dare modo agli stakeholder di confrontarsi e lavorare insieme sui temi dell’innovazione, affrontando allo stesso tempo le sfide che questa tecnologia pone ". LombardIA rappresenta un'iniziativa strategica per il posizionamento della Lombardia come leader europeo nell'intelligenza artificiale, coordinando università, centri di ricerca, imprese e istituzioni pubbliche attorno a obiettivi comuni di sviluppo tecnologico.

Il progetto si propone di creare un ecosistema integrato per l'IA, facilitando il trasferimento tecnologico dalla ricerca accademica alle applicazioni industriali e promuovendo l'adozione responsabile di queste tecnologie nel tessuto produttivo regionale. Maria Carla Ambrosini, dirigente della Regione Lombardia, ha delineato con chiarezza l’approccio regionale, sottolineando come “la competitività rappresenti una priorità strategica per la Regione, e le università svolgano un ruolo chiave anche nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile”. In questa direzione, la Regione promuove attivamente una serie di iniziative e incentivi volti a creare le condizioni ideali per lo sviluppo della ricerca e la costruzione di ecosistemi regionali dell’innovazione. Le università di "quarta generazione" È emerso durante l'evento il concetto di università di "quarta generazione", che incarnano proprio il ruolo centrale sottolineato da Confalonieri. Bonaria Biancu dell'Università Bicocca ha portato l'esempio di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), sviluppato in collaborazione con Politecnico di Milano, Bocconi, Statale e diversi stakeholder industriali e pubblici per trasformare l'area metropolitana di Milano in un hub per l'innovazione. Il progetto MUSA rappresenta un modello concreto di come le università possano orchestrare ecosistemi territoriali complessi, coinvolgendo istituzioni accademiche di eccellenza, partner industriali e attori pubblici attorno a obiettivi di sostenibilità urbana. L'iniziativa dimostra come Milano stia diventando un laboratorio di sperimentazione per politiche innovative che integrano ricerca universitaria, sviluppo territoriale e sostenibilità ambientale. Misurazione dell'impatto: la sfida della valutazione Un tema centrale del dibattito, in linea con l'approccio data-driven promosso da Confalonieri, è stata la necessità di sviluppare nuovi indicatori per misurare l'impatto sociale, economico e ambientale della ricerca universitaria. I rappresentanti dei Politecnici di Milano e Torino hanno sottolineato che "se gli atenei hanno questo ruolo di coordinamento del sistema d'innovazione, è altrettanto importante che ci sia un sistema per misurare questo ruolo". "L'esercizio della valutazione è anche un esercizio di misurazione", ha precisato Malgarini, sottolineando però l'importanza di "evitare il riduzionismo, ossia che la valutazione si riduca alla mera misurazione del fenomeno".

La prospettiva internazionale Il Dr. Will Lovegrove, Director of Strategic Innovation Partnerships presso l'University College London (UCL), ha presentato il progetto Knowledge Quarter Innovation District Comparator, una dashboard interattiva sviluppata con Elsevier per valutare eccellenza scientifica, cultura della ricerca, collaborazione e impatto nell'ecosistema di ricerca londinese nelle aree strategiche della ricerca, offrendo un esempio concreto di come misurare l'impatto delle politiche innovative territoriali e rafforzare le collaborazioni. Dalla ricerca alla cura: l'esempio della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Ermanno Rizzi della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ha portato alcuni esempi di come il lavoro di ricerca possa contribuire, nel tempo, a sviluppi concreti con potenziali ricadute anche in ambito terapeutico, dimostrando che "il coordinamento di sistemi d'innovazione con al centro gli istituti di ricerca ha un impatto non solo sull'innovazione tecnologica ma anche sulla cura del paziente e il benessere collettivo". Dottorati industriali: il futuro della collaborazione università-impresa Particolare attenzione è stata dedicata ai dottorati industriali e nazionali, perfettamente in linea con la strategia di partnership università-impresa promossa da Confalonieri. Malgarini li ha definiti "una straordinaria occasione per consolidare la relazione tra università e imprese attorno a temi di ricerca particolarmente rilevanti". Sebbene sia ancora presto per valutarne i risultati concreti, questi rappresentano uno strumento cruciale per il trasferimento tecnologico. L'intelligenza artificiale generativa: un volano per la ricerca L'evento ha inoltre esplorato le opportunità dell'intelligenza artificiale in ambito scientifico, evidenziando come "la tecnologia IA generativa, se applicata alla letteratura scientifica autorevole, diventa un volano per aiutare i ricercatori ad esplorare aree di ricerca e innovazione che prima erano difficili da far emergere e monitorare l’impatto reale della ricerca".".

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