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Tra i migliori 250 ospedali al mondo 14 sono italiani, il primo è il Gemelli

Sanità pubblica Redazione DottNet | 29/02/2024 13:35

Per Newsweek, la struttura romana si piazza al 35mo posto. Non c'è messun ospedale del Sud: sei sono lombardi. Ma ci sono anche critiche nei confronti della metodologia utilizzata dal giornale

 Nella classifica annuale dei migliori ospedali nel mondo 2024, pubblicata online dal magazine americano Newsweek , sono 14 quelli italiani su un totale di 250.  Il primo italiano classificato è il Policlinico Gemelli, che si colloca al 35/mo posto. Ai primi tre posti si classificano la Mayo Clinic - Rochester (Usa), la Cleveland Clinic (Usa) e il Toronto General - University Health Network (Canada). Quattordici ospedali italiani (di cui 6 in Lombardia e nessuno al sud) si sono,  classificati tra i migliori 250 al mondo. (Clicca qui per leggere la classifica dello scorso anno)

Tra le strutture italiane, oltre al Gemelli, al 52esimo posto il Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano; al 57esimo l'Irccss Ospedale San Raffaele-Gruppo San Donato; al 65esimo l'Istituto clinico Humanitas di Rozzano; al 66esimo il Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna; al 103esimo l'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona; al 117esimo l'Ospedale policlinico San Matteo di Pavia; al 118esimo l'Azienda ospedaliera di Padova; al 135esimo l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; al 165esimo il Presidio ospedaliero Molinette - Aou Città della Salute e della Scienza di Torino; 187esimo l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze; al 202esimo gli Spedali Civili di Brescia; al 211esimo l'Azienda ospedaliera-universitaria Sant'Andrea di Roma; al 215esimo l'Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

 

La classifica World’s Best Hospitals 2024 di Newsweek è stata stilata analizzando le performance dei 2.400 migliori ospedali in 30 nazioni (USA, Germania, Giappone, Francia, Italia, Gran Bretagna, Corea del Sud, Brasile, India, Spagna, Canada, Australia, Messico, Colombia, Olanda, Arabia Saudita, Svizzera, Taiwan, Emirati Arabi Uniti, Austria, Belgio, Cile, Malesia, Tailandia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Israele, Singapore). Una crescita notevole dalla prima edizione del 2019, che prendeva in esame solo mille ospedali in 11 nazioni. Ogni ospedale viene valutato a partire da una corposa base di dati che comprende il parere di esperti (survey online condotta tra settembre e novembre 2023 tra oltre 85 mila dottori, direttori di ospedali, professionisti sanitari in 30 nazioni), sondaggi condotti tra i pazienti (indagine di patient satisfaction relativa al ricovero), metriche di qualità degli ospedali (es. qualità delle cure, misure igieniche, sicurezza dei pazienti, tempi d’attesa), indagine sull’implementazione dei PROMs (Patient-Reported Outcome Measures, cioè misure di esito riportate dal paziente, definite come questionari standardizzati e validati completati dai pazienti, per misurare la percezione del loro benessere funzionale e la qualità di vita). Il peso rispettivo di ognuno di questi criteri per la definizione del punteggio finale è il seguente: raccomandazione da parte di 'pari' (esperti), 40% (per la classifica nazionale) e 5% (per la classifica internazionale; esperienza dei pazienti, 16,25%; metriche di qualità dell’ospedale, 35,25%; implementazione dei PROMs, 3,5%.

Una classifica, però, che a detta di qualche addetto ai lavori, presenta non pochi spunti di critica, soprattutto sulla metodoogia impiegata per stilare l'elenco dei più meritevoli che avrebbe qualche lacuna a favore degli ospedali più grandi e senza, per giunta, indicare i costi di ricovero o altri dati. In un articolo pubblicato da Quotidiano Sanità, Claudio Maria Maffei, Coordinatore Tavolo Salute Pd Marche, spiega che "Le classifiche così definite valgono solo per confrontare gli ospedali all’interno di ciascun singolo paese, ma Newsweek si è inventato un metodo per arrivare ad una classifica “mondiale” dei 250 migliori ospedali. Il metodo si basa soprattutto sui consigli degli esperti. La metodologia adottata è ben descritta nello schema della Figura che riporta i quattro “pilastri” del progetto e rappresenta il peso di ciascun pilastro. I consigli degli esperti (medici, manager, professionisti sanitari) pesano per il 45 % (40% opinioni degli esperti nazionali e 5 % opinioni degli esperti stranieri), mentre gli indicatori di qualità per il 35,25%, le esperienze dei pazienti per il 16.25% e le indagini PROMS per il 3,5%". E aggiunge Maffei: "Ma quali sono gli esperti italiani e quali sono le fonti di dati usati per l’Italia? Sugli esperti immagino ci sia riservatezza (io almeno i loro nomi non li ho trovati), quanto ai dati nella sezione dedicata agli ospedali italiani si dice che i dati vengono gestiti (managed) dall’Agenas per conto del Ministero della Salute e pubblicati (published) da Micuro, cui si fa riferimento anche per i dati sulla soddisfazione dei pazienti. Micuro di cui si offre anche il link". "Ma scusate che c’entra Micuro? - si chiede ancora Maffei -. Apro il link che mi viene offerto e trovo che Micuro suggerisce i migliori ospedali in base ai volumi di attività del PNE e offre pure la Micuro Card con cui risparmiare fino al 25% su visite specialistiche, esami diagnostici, fisioterapia, analisi di laboratorio e cure dentali. Di Micuro apprezzo (in alcuni casi moltissimo, in altri molto poco) il Comitato Scientifico mentre non apprezzo per niente la sua impostazione quando fa di fatto pubblicità ai grossi ospedali, che non ne hanno certo bisogno. Andate su Micuro e vedrete come partendo dai dati del PNE si arrivi fino alle caratteristiche alberghiere della struttura. Per inciso, una riflessione sugli utilizzi “perversi” del PNE bisognerà pure cominciare a farlo".

"Il primato del Policlinico Gemelli è per noi motivo di grande soddisfazione – commenta il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Carlo Fratta Pasini –. Il punto di forza del Gemelli è nella sua storia e nella sua missione di ospedale al servizio di tutti che coniuga cure e ricerche di avanguardia, ma anche formazione di medici e operatori sanitari. Un modello che unisce la continua innovazione tecnologica e gestionale, con l'eccellenza nell'assistenza ai pazienti. Risultati resi possibili dal costante supporto economico dei Fondatori, Università Cattolica e Istituto Toniolo, e dal quotidiano impegno di migliaia di donne e di uomini".

"I risultati della nuova classifica di Newsweek ci rendono davvero orgogliosi di essere alla guida di questa realtà d’eccellenza, una fondazione non profit che re-investe tutte le sue risorse per il continuo miglioramento, e altresì orgogliosi di essere parte integrante del servizio sanitario della Regione Lazio – afferma il direttore generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti –. È un risultato che condivido, congratulandomi, con tutta la nostra comunità ospedaliera, di cui conosco e apprezzo l’impegno quotidiano per assicurare a tutte le persone che si rivolgono a noi, nessuna esclusa, le migliori cure e la migliore assistenza, innovando e facendo ricerca. Il risultato nella classifica di Newsweek ha un valore ancora più significativo perché il 2024 è l’anno in cui il Gemelli festeggia i primi 60 anni di attività. Questo primato riconosciuto a livello internazionale ci spinge e fare ancora meglio: sono certo infatti che abbiamo spazio di crescita ulteriore a livello internazionale. Per questi obiettivi abbiamo bisogno del sostegno di tutti, dai donatori che ringraziamo per la loro generosità e vicinanza, alle istituzioni; a questo proposito però ripeto che è indispensabile introdurre un sistema di finanziamento e di valutazione che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per compiere ulteriori passi per prenderci sempre meglio cura dei nostri pazienti".

"Sono 6 gli ospedali lombardi che entrano nella classifica che, come ogni anno dal 2019, redige la rivista Newsweek. Siamo sicuramente orgogliosi e lusingati di rientrare in questo importante ranking internazionale con così tante strutture di eccellenza – commenta l'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – ma quello che ci interessa davvero sono solamente i giudizi e i voti dei nostri concittadini. Ogni struttura, che sia un ospedale, una casa di comunità, una Rsa, un ambulatorio, un dispensario o qualsiasi altra tipologia, per noi è importante e vogliamo che possa rientrare nella migliore classifica di accoglienza, funzionalità ed efficienza".

La classifica degli ospedali italiani


 

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