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Più longevi mangiando proteine vegetali al posto della carne

Nutrizione Redazione DottNet | 01/03/2024 13:40

Secondo uno studio pubblicato su Nature Food e condotto presso l'Università McGill in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine l'aspettativa di vita aumenta in media di 9 mesi

La parziale sostituzione delle proteine animali, specie la carne rossa e lavorata, con alimenti proteici di origine vegetale aumenta l'aspettativa di vita in media di nove mesi e riduce le emissioni di gas serra. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Food e condotto presso l'Università McGill in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine. Gli esperti hanno utilizzato dati provenienti da un sondaggio sulla nutrizione dei canadesi e hanno analizzato i potenziali effetti delle sostituzioni parziali (25% e 50%) di carne rossa e lavorata o latticini con alimenti proteici vegetali come noci, semi, legumi, tofu e bevande a base di soia fortificata.

Questo studio ha evidenziato che l'impronta di carbonio legata alla dieta di una persona diminuisce del 25% quando questa persona sostituisce la metà del suo consumo di carne rossa e lavorata con alimenti proteici vegetali. Inoltre, i ricercatori hanno stimato che se la metà della carne rossa e lavorata nella dieta di una persona fosse sostituita da alimenti proteici vegetali, questa persona potrebbe vivere in media quasi nove mesi in più, grazie a un ridotto rischio di malattie croniche.

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Gli uomini trarrebbero maggior beneficio con il guadagno nell'aspettativa di vita che raddoppia rispetto alle donne. Al contrario, la sostituzione parziale dei latticini con alimenti proteici vegetali ha portato a guadagni minori nell'aspettativa di vita ed è stata accompagnata da un problema di salute: un aumento del rischio di carenza del calcio fino al 14%. "Spero che i nostri risultati aiutino i consumatori a fare scelte alimentari più sane e sostenibili e informino le future politiche alimentari in Canada", afferma l'autore senior Sergio Burgos del Dipartimento di Scienze Animali di McGill e ricercatore presso l'Istituto di Ricerca del Centro Medico dell'Università McGill.

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