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Pdl, psicologia di base nell'ambito dell'Ssn. Smi: Inserire gli psicologi nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali

Sindacato Redazione DottNet | 08/03/2024 13:58

Utile anche per favorire la prossimità con i pazienti e le famiglie

 "Riteniamo molto importante che alla Camera dei Deputati vi sia un progetto di legge, varato dalla Commissione Affari Sociale e in procinto di essere discusso dall’Aula di Montecitorio,  che prevede  uno psicologo di base dipendente del Servizio Sanitario Nazionale",  afferma Annamaria Ascione, Responsabile Nazionale  SMI per gli Psicologi che annuncia anche la costituzione  di un Settore Nazionale  dello SMI  per gli psicologi.

"L’attivazione del servizio di psicologia di assistenza primaria presenta notevoli vantaggi  per il Servizio Sanitario Nazionale, in termini economici ed organizzativi.

Prevedere una rete  territoriale, con particolare attenzione verso i disturbi lievi e moderati, soprattutto nelle fasce dell' età evolutiva, consente di limitare gli accessi impropri al pronto soccorso e l’affollamento e intasamento degli studi dei medici di famiglia per trattamenti che competono ad altri professionisti. Può ridurre fortemente lo spreco e/o il consumo inappropriato di farmaci, con conseguenze positive sulla salute dei cittadini e sui bilanci della sanità pubblica", dice Ascione.

"Adesso si tratta di  trovare le  giuste sinergie  con la medicina generale.  Auspichiamo, per questo,  che gli psicologi possano essere inseriti all’interno delle  Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), invece di prevederli nelle Case di Comunità, per motivi di prossimità alla popolazione. I servizi devono essere vicini ai cittadini e gli psicologi non semplicemente relegati all'interno dei Distretti Sanitari. Abbiamo già avuto questa  esperienza per un anno con il progetto "Ascoltiamo i Giovani" nei territori afferenti alle ASL SA ed ASL NA 3 Sud, ed è risultato un percorso preventivo e curativo che ha favorito la prossimità con i pazienti e le famiglie. Attraverso, infatti,  l’indicazione del medico di famiglia,  è possibile creare un lavoro di concerto concreto e reale attorno al paziente ed una condivisione di obiettivi e risultati, in cui lo psicologo sia parte di un intervento integrato, la cui validità operativa  è stata dimostrata dagli ottimi risultati cura di molti pazienti", aggiunge Ascione.

"Bisogna, ora, impegnarsi  - aggiunge  Santina Bianchi -,  Responsabile Nazionale FESPA (Federazione Specialistica Ambulatoriale) con la concertazione sindacale, affinché l’inserimento degli psicologi nel SSN avvenga  attraverso il  contratto collettivo nazionale,  evitando l’insorgere di diversi di contratti regionali e anche di svariati accordi  tra le varie aziende del SSN che retribuiscono questi professionisti in maniera differente rispetto a coloro che lavorano nel SSN. Dobbiamo evitare differenze salariali che andrebbero a svantaggio delle relazioni tra i diversi professionisti del SSN, con una  eventuale ricaduta sulla qualità delle prestazioni", conclude la sindacalista.

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