E chiedono un tavolo col Ministero della Salute per la valorizzazione della Professione medica
Un tavolo, da istituirsi presso il Ministero della Salute, per la valorizzazione della Professione medica. A chiederlo, il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli (nella foto), che scriverà una lettera al Ministro Orazio Schillaci, congiuntamente al Presidente della FISM, la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane Loreto Gesualdo.
L’occasione è la prossima entrata in vigore del nuovo tariffario delle prestazioni specialistiche, prevista, salvo proroghe, per il primo aprile. Un tariffario sul quale si è lavorato per anni e che, in alcuni casi, mantiene invariate al 1996 le tariffe per le prestazioni, in altri le diminuisce. "Al di là delle possibili e pur gravi ripercussioni – spiega Anelli – sull’erogazione delle prestazioni stesse da parte delle strutture, sui rinnovi contrattuali dei medici dell’ospedalità privata, sui rimborsi dei liberi professionisti da parte delle assicurazioni, quello che ci interessa rimarcare è che così si sminuisce il valore della Professione.
"Il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale – afferma infatti Anelli in un video per Fnomceo Tg Sanità - passa necessariamente attraverso una maggiore valorizzazione della professione medica. I medici oggi denunciano prezzi di riferimento per la loro attività professionale sempre più bassi, tali da portarli sempre più ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale e ad andare a lavorare verso il privato o addirittura all'estero. La rivisitazione del nomenclatore chiesta a più voci in questi giorni ci porta a considerare come necessario un intervento sulle prestazioni dei professionisti intellettuali". "Serve una reale valorizzazione – prosegue - non è possibile continuare ad assistere a un deprezzamento dell'atto medico che provoca ogni giorno sempre di più un abbandono di questa professione nel Servizio sanitario nazionale".
"Le prestazioni – dichiara Loreto Gesualdo, Presidente FISM - possono aver luogo solo grazie alle competenze professionali, che comprendono tutte quelle abilità acquisite dal medico nel proprio ambito lavorativo, sia teoriche, sia tecniche, sia pratiche. Non si può svalutare la professionalità con un mancato riconoscimento economico, questo potrebbe essere un ulteriore stimolo per i medici ad abbandonare il Servizio Sanitario Nazionale e metterebbe in difficoltà ulteriore il welfare". "Per questo – concludono Anelli e Gesualdo- ci appelliamo al Ministro Schillaci. A lui chiediamo un tavolo con la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri e con la FISM, in rappresentanza delle Società Scientifiche, proprio al fine di dare una maggiore spinta al valore della professione e garantire in questa maniera la qualità dell'assistenza ai nostri cittadini"
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