Canali Minisiti ECM

Il Covid aumenta il rischio cardiovascolare nei 3 anni successivi

Infettivologia Redazione DottNet | 17/05/2024 13:56

Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II

L'aumento del rischio cardiovascolare nei pazienti Covid-19 potrebbe essere esteso per anni e non limitato alla fase acuta dell'infezione. Sono questi i risultati dello studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma in collaborazione con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II. Numerosi studi precedenti hanno dimostrato, su un numero limitato di soggetti ospedalizzati, che l'infezione da SarsCoV2 è molto spesso associata allo sviluppo di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari.

La rilevanza dell'attuale lavoro, spiegano i ricercatori, risiede nel fatto che prende in esame una popolazione reale di grandi dimensioni coinvolgendo soggetti provenienti da un database dei medici di Medicina generale della Asl 1 di Napoli seguiti per 3 anni, durante la pandemia nel periodo 2020-22, e confrontati con una popolazione pre-pandemia derivata dallo stesso database nel periodo 2017-19. Si tratta di una popolazione di circa 229 mila pazienti, tra cui circa 32 mila soggetti che hanno avuto una diagnosi molecolare di Covid-19.

pubblicità

 "I risultati hanno dimostrato che il gruppo infettato dal virus del Covid -19 ha avuto circa il doppio dei casi di infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e miopericarditi. Un rischio maggiore che nella popolazione affetta da Covid-19 si protrae per almeno 3 anni. La rilevante ricaduta clinica e sociale impone quindi un'attenzione particolare nei confronti dei soggetti colpiti dal Covid-19 che devono essere seguiti nel tempo, per il possibile sviluppo di malattie cardiovascolari", spiega Massimo Volpe, Responsabile del Centro per la Diagnosi e Cura dell'Ipertensione Arteriosa e delle Complicanze Cardiovascolari dell'IRCCS San Raffaele e tra i firmatari dello studio. Il lavoro scientifico invita quindi alla pianificazione di un follow-up più lungo per i pazienti affetti da Covid-19, al fine di prevenire e gestire tempestivamente il potenziale verificarsi di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari.

Commenti

I Correlati

Il gap tra Nord Europa e Sud-Est del Continente è amplissimo. Si passa dall'83,5% delle coperture in Svezia allo 0,9% dell'Ungheria. L'Italia si assesta al di sotto della media europea

Circolazione su bassi livelli ma l'immunità della popolazione è in calo

Rapporto Iss su equità e salute regionale, ancora ampi i divari

Rivelata la genetica del “long Covid”

Infettivologia | Redazione DottNet | 05/06/2025 18:33

Pubblicato su Nature Genetics lo studio che ha identificato nuove varianti genetiche associate al rischio di sviluppare la sindrome che provoca stanchezza cronica, difficoltà cognitive e respiratorie, dolore muscolare

Ti potrebbero interessare

Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori

Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna

Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine

Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età

Ultime News

Più letti