Oncologi, tra le priorità individuare la corretta stadiazione
Sono oltre 15mila le nuove diagnosi di tumore dello stomaco e della giunzione gastro-esofagea che ogni anno vengono fatte in Italia. Grazie alla ricerca sono disponibili nuovi farmaci, motivo di speranza per malati e caregiver. Tuttavia rimane il problema delle spese da sostenere per i test diagnostici e le cure. Emerge da un expert meeting sulla patologia oncologica, promosso e realizzato da Isheo (Integrated Strategies for Health Enhancing Outcomes), al quale partecipano medici specialisti, istituzioni, associazioni di pazienti e altri professionisti del settore. Tra gli obiettivi vi è l'intenzione di lavorare, attraverso un network multi-specialistico, per aumentare la consapevolezza sugli attuali bisogni insoddisfatti dei pazienti.
Dopo anni di stallo iniziamo a riscontrare significativi progressi grazie all'introduzione di innovativi regimi di terapia. Risulta indispensabile l'accesso per i pazienti a un adeguato testing di campioni tumorali affinché si possano effettivamente ottenere anche le nuove cure", afferma il professor Carmine Pinto, direttore della Struttura complessa di oncologia medica dell'Ausl - Irccs di Reggio Emilia.
"E' vitale riuscire ad individuare la corretta stadiazione e per ottenerla è importante una forte collaborazione multispecialistica. L'innovazione tecnologica e l'evoluzione delle cure stanno portando nuove opportunità che vanno sfruttate al meglio", sottolinea il professor Giovanni De Manzoni, direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili dell'Università di Verona. Il carcinoma dello stomaco è il quinto tumore maligno più comune al mondo nel 2020 e rappresenta la quarta causa di morte per cancro. In Italia le persone che vivono con una diagnosi sono più di 82mila.
"Affrontare e convivere con una malattia così importante è estremamente difficile, sia per il paziente che per il caregiver. La nostra Associazione fornisce utili informazioni in modo tale da rendere maggiormente consapevoli i pazienti nella scelta del proprio percorso di cura" sottolinea Claudia Santangelo, presidente dell'Associazione pazienti Vivere Senza Stomaco, Si Può Odv.
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