Protagonista senza precedenti il trattamento con radioterapia concomitante, cioè integrata da subito con la chemioterapia e seguita da immunoterapia o terapia target
- Una svolta confermata da due importanti lavori scientifici (LAURA E ADRIATIC)[1],[2] presentati al Congresso dell’ASCO[3] e discussi in Italia durante il 34°Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Radiologia e Oncologia Clinica (AIRO) nell’ambito del 1° Congresso Congiunto delle Società Scientifiche nell’Area Radiologica, inaugurato oggi a Milano (21-23/6).
"Risulta ancora più appropriato il titolo dell’edizione di quest’anno del Congresso AIRO "Curare per guarire" che sottolinea ulteriormente il ruolo della radioterapia come parte integrante del trattamento combinato con terapie a bersaglio molecolare o immunoterapiche per migliorare drasticamente la sopravvivenza (con un beneficio fino all’84%) e la qualità di vita dei pazienti. I risultati del trattamento di radiochemioterapia concomitante seguita da immunoterapia nel Microcitoma o terapia target nel Non-Microcitoma – sottolinea Marco Krengli, Presidente AIRO, Professore Ordinario di Radioterapia all’Università degli Studi di Padova e Direttore della UOC di Radioterapia dell’Istituto Oncologico Veneto, IOV – e il trattamento radioterapico ottimizzato, evidenziano l'importanza di un approccio terapeutico integrato e multidisciplinare, aprendo la strada a nuove possibilità di cura per i pazienti".
RADIOCHEMIOTERAPIA INTEGRATA E NON POSTUMA PER IL 90% DEI PAZIENTI
Annunciati qualche settimana fa al congresso mondiale di oncologia a Chicago (ASCO) e discussi durante il 34° Congresso AIRO nell’ambito del 1° Congresso Congiunto delle Società Scientifiche nell’Area Radiologia, gli studi promettono di cambiare significativamente il trattamento dei tumori polmonari (sia per quello Non-Microcitoma che nel Microcitoma o tumore a piccole cellule).
"Nello studio LAURA, che utilizza la terapia target dopo il trattamento radiochemioterapico nei pazienti con tumore del polmone (Non-Microcitoma che presentano una mutazione attivante di EGFR), il risultato raggiunto è stato così significativo da far scaturire un applauso spontaneo ed emozionante dalla platea presente durante la sessione plenaria di ASCO - spiega Sara Ramella socio AIRO, Direttore Radioterapia oncologica e Professore Ordinario di Diagnostica per immagini e Radioterapia dell'Università Campus Bio-Medico, Roma – Oltre il 90% dei pazienti arruolati è stato sottoposto a trattamento radiochemioterapico concomitante, sottolineando ancora una volta come questo rappresenti la migliore strategia da offrire ai pazienti".
Riferimenti
[1] https://ascopubs.org/doi/10.1200/JCO.2024.42.17_suppl.LBA4
[2] https://ascopubs.org/doi/10.1200/JCO.2024.42.17_suppl.LBA5
[3] American Society of Clinical Oncology (ASCO)
[4] Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), European Society of Medical Oncology (ESMO), American Society of Clinical Oncology (ASCO), American Society of Radioatin Oncology (ASTRO)
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