Positivi primi test nell'ambito del progetto Mnesys
Un gruppo di ricercatori dell'Università "Federico II" di Napoli ha identificato una peculiarità biologica del glioblastoma che potrebbe diventare un nuovo bersaglio per futuri trattamenti contro questo tumore del cervello aggressivo e per cui oggi non esiste un trattamento curativo. Gli esperimenti di un mix di farmaci, condotti su cellule e su modelli animali, hanno ottenuto risultati promettenti riuscendo a frenare la crescita del tumore. La ricerca, condotta nell'ambito del progetto Mnesys, il più grande progetto di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia, ha rilevato che in più della metà dei glioblastomi è maggiormente espresso, rispetto al tessuto normale cerebrale, un particolare enzima: la lisina metiltransferasi SETD8.
Monitoraggio continuo, assistenza personalizzata e innovazione digitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, con il progetto europeo MyPath dell’INT
Il carcinoma del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati a livello globale, è terzo per incidenza dopo il tumore della mammella (11,7%) e il tumore del polmone (11,4%)1
"Riportare nel Paese la produzione di principi attivi"
Il biomarcatore agisce favorendo la moltiplicazione delle cellule tumorali e la loro sopravvivenza, regolando importanti processi cellulari legati alla divisione e alla risposta allo stress
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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