Positivi primi test nell'ambito del progetto Mnesys
Un gruppo di ricercatori dell'Università "Federico II" di Napoli ha identificato una peculiarità biologica del glioblastoma che potrebbe diventare un nuovo bersaglio per futuri trattamenti contro questo tumore del cervello aggressivo e per cui oggi non esiste un trattamento curativo. Gli esperimenti di un mix di farmaci, condotti su cellule e su modelli animali, hanno ottenuto risultati promettenti riuscendo a frenare la crescita del tumore. La ricerca, condotta nell'ambito del progetto Mnesys, il più grande progetto di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia, ha rilevato che in più della metà dei glioblastomi è maggiormente espresso, rispetto al tessuto normale cerebrale, un particolare enzima: la lisina metiltransferasi SETD8.
L'Ema ha confermato la sospensione definitiva del farmaco dopo che due studi clinici hanno rilevato un aumento di decessi (17 casi totali) e crisi dolorose nei pazienti trattati
Anelli (Fnomceo), "L'antibiotico resistenza è tra le principali cause di morte del futuro, solo formando i professionisti sanitari si possono ridurre le prescrizioni inappropriate"
Crescita drastica, superiore ad altre tipologie combinate
Efgartigimod alfa, primo e unico frammento Fc di anticorpo IgG che ha come bersaglio specifico il recettore neonatale Fc umano (FcRn), è ora approvato per l'uso in Europa per la CIDP
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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