Canali Minisiti ECM

Un mix di farmaci frena il glioblastoma nei modelli animali

Neurologia Redazione DottNet | 24/06/2024 21:07

Positivi primi test nell'ambito del progetto Mnesys

 Un gruppo di ricercatori dell'Università "Federico II" di Napoli ha identificato una peculiarità biologica del glioblastoma che potrebbe diventare un nuovo bersaglio per futuri trattamenti contro questo tumore del cervello aggressivo e per cui oggi non esiste un trattamento curativo. Gli esperimenti di un mix di farmaci, condotti su cellule e su modelli animali, hanno ottenuto risultati promettenti riuscendo a frenare la crescita del tumore.     La ricerca, condotta nell'ambito del progetto Mnesys, il più grande progetto di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia, ha rilevato che in più della metà dei glioblastomi è maggiormente espresso, rispetto al tessuto normale cerebrale, un particolare enzima: la lisina metiltransferasi SETD8.

Il passo successivo è stato testare una molecola che inibisce SETD8 e denominata UNC0379, su cellule di glioblastoma. Abbiamo "notato che si riduceva la proliferazione delle cellule maligne", spiega il coordinatore della ricerca Lorenzo Chiariotti, professore di Patologia Generale alla "Federico II".

pubblicità

"Siamo poi riusciti a dimostrare che la combinazione dell'inibitore di SETD8 con un farmaco antitumorale sperimentale (adavosertib) induce la morte delle cellule di glioblastoma. Gli esperimenti sono stati condotti anche sui modelli murini e il risultato è stato confermato", prosegue Chiariotti.   La combinazione di molecole ha inoltre un'altra caratteristica, che la renderebbe particolarmente adatta per i tumori cerebrali: le caratteristiche del principio attivo UNC0379 fanno pensare che sia in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e quindi raggiungere il cervello.    "Sono attualmente in corso studi tesi a dimostrarlo", conclude Chiariotti. Se questa ipotesi sarà confermata, il passo successivo potrebbe essere la sperimentazione nell'uomo.

Commenti

I Correlati

Monitoraggio continuo, assistenza personalizzata e innovazione digitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, con il progetto europeo MyPath dell’INT

Il carcinoma del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati a livello globale, è terzo per incidenza dopo il tumore della mammella (11,7%) e il tumore del polmone (11,4%)1

"Riportare nel Paese la produzione di principi attivi"

Il biomarcatore agisce favorendo la moltiplicazione delle cellule tumorali e la loro sopravvivenza, regolando importanti processi cellulari legati alla divisione e alla risposta allo stress

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti