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Magi (Sumai), manovra: Senza risposte concrete, pronti alla mobilitazione generale

Sindacato Redazione DottNet | 09/09/2024 12:16

"Servono almeno 10 miliardi di euro da destinare ai professionisti della salute anche attraverso misure di detassazione sulle indennità variabili e di decontribuzione"

 “Siamo profondamente preoccupati per la carenza di risorse destinate alla sanità, che rischia di compromettere l’efficacia dei servizi specialistici ambulatoriali e quindi mettere a terra le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità nonché l’Assistenza Domiciliare, per non parlare dell’avvio definitivo della telemedicina”. È quanto dichiara in una nota Antonio Magi, Segretario Generale del Sumai Assoprof, in vista della prossima Legge di Bilancio. “È necessario che il Ministero dell'Economia e delle Finanze ascolti la voce dei professionisti della salute e metta a disposizione fondi adeguati per garantire la continuità e la qualità delle prestazioni sanitarie sul territorio”.



Il Sumai Assoprof chiede l'incremento di almeno 10 miliardi di euro da destinare ai professionisti della salute anche attraverso misure di detassazione sulle indennità variabili e di decontribuzione per i medici convenzionati (MMG, PLS e Specialistica Ambulatoriale Interna) come avviene per i dipendenti. “Questi interventi sono fondamentali per assicurare che i medici specialisti possano continuare a offrire servizi cruciali, come le visite ambulatoriali, gli screening e le vaccinazioni, rispondendo alle esigenze previste dai Piani Sanitari Nazionali, dal DM 77 e dal PNRR”, aggiunge Magi.
Inoltre, il Sumai esprime preoccupazione per la mancata emanazione dell'Atto di indirizzo, indispensabile per la definizione del nuovo Accordo Collettivo Nazionale (ACN) 2022-2024.

“È inaccettabile che, a sette mesi dalla firma dell'ultimo ACN, non sia ancora stato predisposto l'Atto di indirizzo necessario per il rinnovo contrattuale”, sottolinea Magi. “Riteniamo che questo ritardo stia penalizzando gravemente i professionisti sanitari, che continuano a operare con compensi fermi al 2021 nonostante l'inflazione crescente”. Se non arriveranno risposte concrete entro breve, il Sumai si dichiara pronto, ad intraprendere azioni di mobilitazione, compreso lo stato di agitazione e lo sciopero generale, in coordinamento con altri sindacati del settore convenzionato. “La nostra priorità – conclude Magi – è garantire un Servizio Sanitario Nazionale efficiente e accessibile a tutti, ma ciò sarà possibile solo se verranno riconosciuti i diritti e le necessità di chi ogni giorno lavora per la salute dei cittadini”.

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